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Soggetto attuatore: Pianeta

Finanziato nell’ambito da: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tramite un bando regionale dell’Emilia-Romagna – Bando 2023

Periodo: settembre – ottobre 2024

Obiettivo del progetto:

  • sensibilizzare la comunità modenese, in particolare i giovani, sull’importanza del rispetto per l’ambiente e l’urgenza di agire di fronte ai cambiamenti climatici;
  • promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e in primis dei giovani e dei ragazzi, quali siano ‘agenti’ del cambiamento.

InEuropa ha ideato e gestito un percorso tre workshop con la metodologia LEGO SERIOUS PLAY, dedicati a ragazzi/e tra gli 8 e i 14 anni rispetto a che cos’è il cambiamento climatico e, soprattutto, quali soluzioni mettere in pratica allo scopo di mitigare l’impatto.

Numero workshop LEGO® SERIOUS PLAY®: 3

Si sono conclusi i sei workshop della seconda fase del progetto ATTUNE, dove 65 studenti dell’Università di Siena, divisi in cinque gruppi di ricerca-azione, si sono attivati lavorando insieme per promuovere soluzioni e comportamenti più sostenibili  della comunità universitaria e non solo. Guidate dal team Attune Italia di InEuropa e di UniSiena, le squadre hanno inizialmente lavorato per osservare, analizzare e comprendere lo stato dell’arte rispetto alle proprie aree di intervento: gestione dei rifiuti, risparmio energetico, mobilità, consumo alimentare e consumo dell’acqua.

Attraverso interviste e questionari rivolti alla comunità universitaria e ricerche sul campo, ogni squadra ha identificato e utilizzato i metodi più adatti alla propria tematica per raccogliere più dati possibili e disegnare lo scenario di partenza. Hanno poi definito un piano d’azione e programmato una campagna di comunicazione per poter proporre  nuove possibili scelte e strategie di intervento sia da parte dell’università stessa, che da parte degli individui stessi.

Il passo finale è stato proprio quello di mettere in atto le azioni individuate, per innescare un processo di cambiamento concreto che nel medio e lungo termine possa avere un impatto ambientale positivo. Le diverse azioni sono state supportate da campagne di comunicazione sui social (https://www.instagram.com/wastefighters_unisi/ ; https://www.instagram.com/attune_italia/ ) e nei vari spazi universitari (mense, aule, dormitori etc) con cartelloni, flyer, quiz e contest.

Il percorso si è concluso con la celebrazione del 14 maggio presso UniSiena. Le 5 squadre hanno condiviso  i risultati della ricerca, le azioni messe in atto e la campagna di comunicazione attivata, evidenziando criticità e punti di forza e mettendo sul piatto proposte concrete di miglioramento rivolte all’Ateneo. Le presentazioni sono state frutto di scambio e riflessione con il prof. Simone Bastianoni, Delegato del Rettore alla Sostenibilità, positivamente impressionato dai risultati raggiunti, che ha raccolto positivamente le proposte ed invitato i partecipanti  a portare avanti la campagna ed interfacciarsi con gli uffici competenti per attivare insieme soluzioni e interventi oggetto delle proposte presentate.

La soddisfazione di essere riusciti in così poco tempo ad attivarsi concretamente e ad attivare un processo di cambiamento concreto e dal basso, da chi vive i dipartimenti, chi usufruisce degli spazi e dei servizi messi a disposizione, chi crede che per poter avere un impatto ambientale sia necessario stimolare una crescita di consapevolezza degli individui e sollecitare comportamenti sostenibili che possano trovare riscontro su scelte fatte dall’Istituzione e viceversa.

Il percorso è stato per i partecipanti l’occasione per creare legami nuovi con persone con una sensibilità simile rispetto al tema della sostenibilità e anche un modo per vedere come piccole azioni dal basso possono realmente spingere verso un miglioramento sostenibile. La campagna di Attune proseguirà all’Università di Siena grazie alla volontà dei ragazzi e delle ragazze che hanno dimostrato interesse ed entusiasmo per continuare a portare avanti le loro azioni e farsi portavoce di una campagna di comunicazione che possa coinvolgere sempre più studenti e personale accademico a tutti i livelli, per una comunità universitaria a Siena più sostenibile!

La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sulla gestione dei rischi climatici in Europa. La comunicazione illustra come l’UE e i suoi Stati membri possono anticipare, comprendere e affrontare meglio i crescenti rischi climatici. Presenta inoltre come preparare e attuare politiche che salvino vite umane, riducano i costi e proteggano la prosperità in tutta l’UE.

La comunicazione risponde alla prima valutazione europea dei rischi climatici (EUCRA), un rapporto scientifico dell’Agenzia europea dell’ambiente. Insieme, sono un invito all’azione per tutti i livelli di governo, oltre che per il settore privato e la società civile. Esse illustrano chiaramente come tutti i principali settori e aree politiche siano esposti ai rischi legati al clima, quanto gravi e urgenti siano i rischi e quanto sia importante fare chiarezza su chi ha la responsabilità di affrontarli.

Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato. Secondo il rapporto di febbraio del Copernicus Climate Change Service, la temperatura media globale dei 12 mesi precedenti ha superato la soglia di 1,5 gradi stabilita dall’Accordo di Parigi. Mentre l’UE sta intraprendendo un’azione globale per ridurre le proprie emissioni e limitare i cambiamenti climatici, dobbiamo anche agire per adattarci ai cambiamenti già inevitabili e per proteggere le persone e la prosperità. Secondo l’indagine Eurobarometro, il 77% degli europei considera il cambiamento climatico un problema molto grave e più di un europeo su tre (37%) si sente già personalmente esposto ai rischi climatici.

La comunicazione mostra come l’UE possa affrontare efficacemente i rischi e costruire una maggiore resilienza climatica. La Commissione propone una serie di azioni e collaborerà con le altre istituzioni dell’UE, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, i cittadini e le imprese per dare seguito a questi suggerimenti.

Per aiutare l’UE e gli Stati membri a gestire i rischi climatici, la comunicazione individua quattro principali categorie di intervento:

  1. Miglioramento della governance: la Commissione invita gli Stati membri a garantire che i rischi e le responsabilità siano meglio compresi, informati dalle migliori prove e dal dialogo. L’identificazione dei “proprietari del rischio” è un primo passo fondamentale. La Commissione chiede una più stretta cooperazione sulla resilienza climatica tra i livelli nazionale, regionale e locale, per garantire che le conoscenze e le risorse siano rese disponibili dove sono più efficaci. La resilienza climatica è sempre più affrontata in tutte le politiche settoriali, ma persistono carenze nella pianificazione e nell’attuazione a livello nazionale. La comunicazione rileva che gli Stati membri hanno compiuto i primi passi per includere la resilienza climatica nei loro piani nazionali per l’energia e il clima (NECP).
  2. Migliori strumenti per responsabilizzare i proprietari dei rischi: i politici, le imprese e gli investitori devono comprendere meglio le interconnessioni tra i rischi climatici, gli investimenti e le strategie di finanziamento a lungo termine. Questo può fornire i giusti segnali di mercato per contribuire a colmare le attuali lacune in termini di resilienza e protezione. La Commissione migliorerà gli strumenti esistenti per aiutare le autorità regionali e locali a prepararsi meglio attraverso dati solidi e robusti. La Commissione e l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) forniranno l’accesso a dati, prodotti, applicazioni, indicatori e servizi chiave granulari e localizzati. Per aiutare a far fronte alle emergenze, nel 2025 sarà disponibile il Servizio satellitare di allerta di emergenza (EWSS) di Galileo, che comunicherà informazioni di allerta a persone, imprese e autorità pubbliche anche quando i sistemi di allerta terrestri sono fuori uso. Le principali carenze di dati saranno ridotte grazie alla proposta di legge sul monitoraggio delle foreste e del suolo, che migliorerà gli strumenti di allerta precoce per gli incendi e altre calamità e contribuirà a valutazioni del rischio più accurate. Più in generale, la Commissione promuoverà l’uso dei sistemi di monitoraggio, previsione e allarme disponibili.
  3. Sfruttare le politiche strutturali: le politiche strutturali degli Stati membri possono essere utilizzate in modo efficiente per gestire i rischi climatici. Tre aree di politica strutturale sono particolarmente promettenti per la gestione dei rischi climatici in tutti i settori: una migliore pianificazione territoriale negli Stati membri; l’integrazione dei rischi climatici nella pianificazione e nella manutenzione delle infrastrutture critiche; il collegamento dei meccanismi di solidarietà a livello UE, come l’UCPM, il Fondo di solidarietà dell’UE e gli investimenti strutturali della politica di coesione, con adeguate misure nazionali di resilienza. I sistemi e i mezzi di protezione civile devono essere a prova di futuro, investendo nella gestione del rischio di catastrofi dell’UE e degli Stati membri, nelle capacità di risposta e nelle competenze che possono essere rapidamente dispiegate a livello transfrontaliero. Ciò dovrebbe integrare pienamente i rischi climatici nei processi di gestione del rischio di catastrofi.
  4. I giusti prerequisiti per finanziare la resilienza climatica: sarà fondamentale mobilitare finanziamenti sufficienti per la resilienza climatica, sia pubblici che privati. La Commissione è pronta a sostenere gli Stati membri per migliorare e integrare il bilancio del rischio climatico nei processi di bilancio nazionali. Per garantire che la spesa dell’UE sia resiliente ai cambiamenti climatici, la Commissione integrerà le considerazioni sull’adattamento al clima nell’attuazione dei programmi e delle attività dell’UE come parte del principio “non arrecare danni significativi”. La Commissione convocherà un gruppo di riflessione temporaneo sulla mobilitazione dei finanziamenti per la resilienza climatica. Il gruppo di riflessione riunirà i principali attori industriali e i rappresentanti delle istituzioni finanziarie pubbliche e private per riflettere su come facilitare i finanziamenti per la resilienza climatica. La Commissione invita gli Stati membri a tenere conto dei rischi climatici quando includono criteri di sostenibilità ambientale nelle gare d’appalto pubbliche, ad esempio attraverso la legge sull’industria a zero emissioni.

Da un punto di vista settoriale, la Commissione propone suggerimenti concreti per l’azione in sei principali gruppi di impatto: ecosistemi naturali, acqua, salute, cibo, infrastrutture e ambiente edificato, economia. L’attuazione della legislazione europea esistente è un importante precursore per gestire con successo i rischi in molti di questi settori e le misure chiave sono delineate nella comunicazione.

Per ulteriori informazioni collegati qui.

Scarica la pubblicazione completa.

La pubblicazione dei bandi LIFE 2024 sul portale Funding & Tender Opportunities è prevista per il 18 aprile 2024. La Commissione ha anticipato le scadenze previste per i nuovi bandi:

  • Standard Action Projects (SAPs) for circular economy and quality of life
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Standard Action Projects (SAPs) for nature and biodiversity
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Standard Action Projects (SAPs) for climate change mitigation and adaptation
    Scadenza: 17 settembre 2024
  • Coordination and Support Action Grants (CSA) for clean energy transition sub-programme
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Strategic Integrated Projects (SNAPs/SIPs)
    • Concept notes: 5 settembre 2024
    • Proposte complete: 6 marzo 2025 
  • Technical Assistance preparation for SIPs and SNAPs:
    Scadenza: 19 settembre 2024   
  • Technical Assistance Replication
    Scadenza: 19 settembre 2024 
  • Framework Partnership Agreements (FPA OG) 
    Scadenza: 5 settembre 2024
  • Specific Operating Grant Agreements (SGA OG) 
    Scadenza: 17 settembre 2024
  • LIFE Preparatory Projects (addressing ad hoc Legislative and Policy Priorities – PLP)
    Scadenza: 19 settembre 2024

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi:

Ambiente:

  1. Tutela della natura e della biodiversità: in cui i progetti riguardano la conservazione della natura, soprattutto nelle aree della biodiversità, degli habitat e delle specie protette
  2. Economia circolare e qualità della vita: in questo sottoprogramma i progetti si concentrano sulla transizione verso un’economia sostenibile e circolare e hanno lo scopo di proteggere, ripristinare e migliorare la qualità dell’ambiente

Azione per il clima:

  1. Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: si tratta di progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e sensibilizzare alla necessità di una loro mitigazione;
  2. Transizione all’energia pulita: l’azione si occupa di progetti finalizzati alla transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico.

In particolare, le call del programma LIFE sono specifiche per sottoprogramma e per categoria di progetti e sono suddivise in:

Standard Action Projects (SAP)

Progetti, diversi dai progetti strategici integrati, dai progetti strategici per la natura o dai progetti di assistenza tecnica, che perseguono gli obiettivi specifici del programma LIFE.

 Strategic Nature Projects (SNAP)

Progetti che sostengono il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione in materia di natura e biodiversità attraverso l’attuazione di programmi d’azione coerenti negli Stati membri, al fine di integrare tali obiettivi e priorità in altre politiche e strumenti di finanziamento.

Strategic Integrated Projects (SIP)

Progetti che attuano, su scala regionale, multiregionale, nazionale o transnazionale, strategie o piani d’azione ambientali o climatici sviluppati dalle autorità degli Stati membri e richiesti da una specifica legislazione o politica dell’Unione in materia di ambiente, clima o energia, garantendo al contempo il coinvolgimento delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un’altra fonte di finanziamento dell’Unione, nazionale o privata.

Technical Assistance Projects (TA)

Progetti che sostengono lo sviluppo di capacità per la partecipazione a progetti di azione standard, la preparazione di progetti di natura strategica e di progetti strategici integrati, la preparazione per l’accesso ad altri strumenti finanziari dell’Unione o altre misure necessarie per preparare l’upscaling o la replica dei risultati di altri progetti finanziati dal programma LIFE, dai programmi che lo hanno preceduto o da altri programmi dell’Unione; tali progetti possono anche includere il rafforzamento delle capacità relative alle attività delle autorità degli Stati membri per un’efficace partecipazione al programma LIFE.

Other Action Grants (OAG)

Azioni necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo generale del programma LIFE, comprese le azioni di coordinamento e di sostegno finalizzate allo sviluppo delle capacità, alla diffusione delle informazioni e delle conoscenze e alla sensibilizzazione per sostenere la transizione verso le energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica.

 Operating Grants (OG)

Sovvenzioni che sostengono il funzionamento di enti senza scopo di lucro coinvolti nello sviluppo, nell’attuazione e nell’applicazione della legislazione e delle politiche dell’Unione e che operano principalmente nel settore dell’ambiente o dell’azione per il clima, compresa la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del programma LIFE.

Per ulteriori informazioni sui bandi LIFE 2024, la Commissione terrà sessioni informative virtuali dal 23 al 26 aprile 2024 per guidare i potenziali candidati attraverso le varie call. Inoltre, per le registrazioni precedenti, è possibile consultare il canale YouTube del programma.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

Lunedì 11 Marzo, a Castellón de la Plana (Comunidad Autonoma de Valencia), presso la Facultad de Humanidades, Universitat Jaume I, si è tenuto il Kick-off Meeting del progetto SURF – Sustainable Rural Future.

L’obiettivo del progetto, rappresentato dalla metafora del suo titolo, è quello di aiutare le comunità rurali a “cavalcare l’onda” degli effetti del cambiamento climatico, mettendo in atto dei meccanismi di adattamento efficaci.

SURF mette insieme una partnership di 6 organizzazioni (Low Carbon Economy e Universitat Jaume I de Castellon dalla Spagna, InEuropa e ARCES dall’Italia, CENTER ZA TRAJNOSTNI RAZVOJ PODEZELJA KRANJ e UNIVERZA V LJUBLJANI dalla Slovenia) per costruire un programma formativo per gli educatori e gli abitanti delle aree rurali: lo scopo è accrescere la consapevolezza del cambiamento climatico nei cittadini che vivono e lavorano in queste zone, per poi imparare a individuare i problemi della comunità e lavorare insieme alle soluzioni per risolverli.

Il progetto si basa sul Participatory Action Research (PAR), un approccio partecipativo che porta ricercatori e partecipanti a lavorare insieme per comprendere a fondo una situazione problematica e agire collettivamente per cambiarla.

Per scoprire di più sul progetto collegati qui.

Il 1° di marzo è stata avviata la seconda fase del progetto ATTUNE che prevede l’attivazione di gruppi di studenti e personale accademico per il climate change, che, partendo dalla raccolta di dati e da una indagine che dovranno condurre nei vari dipartimenti dell’Ateneo, potranno redigere un piano di azione e lanciare una campagna di sensibilizzazione per rendere la comunità universitaria più sostenibile.

65 studenti di vari corsi hanno partecipato attivamente al primo workshop tenutosi presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali tenuto da InEuropa.

La Prof.ssa Viviani ha aperto i lavori, lasciando poi ad InEuropa la conduzione della prima giornata dedicata alla creazione di gruppi di ricerca azione in base alle aree di interesse individuate e pianificazione della ricerca ed indagine attraverso interviste, questionari, osservazione e raccolta dati quantitativi che i partecipanti condurranno nelle prossime settimane.

Sono stati creati 5 gruppi di ricerca-azione che opereranno ognuno in una delle aree topic del progetto:

  • Consumo di acqua e gestione delle risorse
  • Consumo alimentare
  • Gestione dei rifiuti 
  • Mobilità
  • Risparmio e conservazione energetica

Il percorso prevede 24 ore totali suddivise in 6 workshop di 4 ore ciascuno in cui i partecipanti saranno accompagnati nella definizione dei piani di azione per sollecitare decisioni più sostenibili da parte dell’Ateneo da un lato, e comportamenti virtuosi da parte dei singoli individui. Tre dei 6 workshop previsti sono stati realizzati con alta e attiva partecipazione; le 5 squadre stanno lavorando, hanno distribuito questionari e definito le interviste. Nelle prossime settimane, in vista del quarto e quinto workshop previsti a metà di aprile, condurranno l’osservazione e la raccolta di dati qualitativi e quantitativi per impostare il piano di azione e attivare la campagna di comunicazione e coinvolgimento.

 Al termine del ciclo completo saranno rilasciati 3 crediti formativi universitari e Open badge sustain-ability.

Il prossimo appuntamento con il quarto workshop sarà l’8 aprile, finalizzato all’analisi dei dati raccolti e all’impostazione del piano di azione e l’attivazione della campagna di comunicazione.

Per ulteriori informazioni sul progetto, collegati qui.

È stato annunciato dall’Agenzia esecutiva per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA) che tutti i bandi 2024 relativi al programma LIFE saranno pubblicati il prossimo 18 aprile sul portale ‘Funding & tender opportunities‘ della Commissione europea.

L’obiettivo principale del programma è quello di contribuire al passaggio a un’economia sostenibile, circolare, efficiente sotto il profilo energetico, basata sulle energie rinnovabili, climaticamente neutra e resiliente ai cambiamenti climatici.

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi:

Ambiente:

  1. Tutela della natura e della biodiversità: in cui i progetti riguardano la conservazione della natura, soprattutto nelle aree della biodiversità, degli habitat e delle specie protette
  2. Economia circolare e qualità della vita: in questo sottoprogramma i progetti si concentrano sulla transizione verso un’economia sostenibile e circolare e hanno lo scopo di proteggere, ripristinare e migliorare la qualità dell’ambiente

Azione per il clima:

  1. Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: si tratta di progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e sensibilizzare alla necessità di una loro mitigazione;
  2. Transizione all’energia pulita: l’azione si occupa di progetti finalizzati alla transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico.

In particolare, le call del programma LIFE sono specifiche per sottoprogramma e per categoria di progetti e sono suddivise in: SAPs (Standard Action Projects – Progetti di Azione Standard); SIPs (Strategic Integrated Projects – Progetti Strategici Integrati); SNAPs (Strategic Nature Projects – Progetti Strategici di tutela della Natura); TA-PP (Technical Assistance Preparation of SNAPs and SIPs – Progetti di Assistenza Tecnica Preparatori dei Progetti Strategici).

La Commissione ha organizzato diverse sessioni informative online per sostenere i potenziali candidati nella preparazione delle loro proposte progettuali; le sessioni sono previste fra il 23 e il 26 aprile.

Inoltre, a giugno, il programma LIFE gestirà il più importante evento sulle energie rinnovabili e sull’uso efficiente dell’energia in Europa – l’European Sustainable Energy Week 2024. Il tema di quest’anno è “Competitività a zero emissioni che guida la transizione energetica dell’UE” e le candidature sono già aperte.  All’interno dell’evento si terrà anche la cerimonia di premiazione della 18a edizione dei Premi LIFE, che premieranno ancora una volta i progetti LIFE più innovativi e di successo in tre categorie: natura, ambiente e azione per il clima.

Per ulteriori dettagli sulle tipologie di azioni previste dal programma vai qui.

La campagna italiana “Attivare UniSiena per il cambiamento climatico del progetto Attune – Activate the University for Climate Change, sta proseguendo a pieno ritmo grazie al lavoro condiviso di InEuropa e dell’Università di Siena.

La collaborazione con l’Università di Siena, partner di ATTUNE insieme ad InEuropa, ha permesso di avviare una campagna di comunicazione che possa coinvolgere il maggior numero possibile di persone della comunità universitaria (studenti e studentesse, personale accademico e staff) ad utilizzare la piattaforma ATTUNE ed il percorso proposto per diventare attori del cambiamento a favore della sostenibilità. Il programma ATTUNE è gratuito e offre alle persone la possibilità di adottare comportamenti e scelte sostenibili nella vita quotidiana in università e fuori, attraverso un percorso semplice che aiuta a riflettere sulle proprie abitudini e propone azioni concrete che ognuno può mettere in pratica per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

Lo scorso 18 gennaio il team di Attune presso UniSiena, coordinato dalla Prof.ssa Alessandra Viviani, ha organizzato un evento dedicato al progetto che ha riscosso molto successo ed entusiasmo. Presso il Presidio Mattioli è stato organizzato un desk ATTUNE per fornire informazioni dettagliate sull’iniziativa, sulle azioni virtuose proposte e per distribuire delle piantine ATTUNE che accompagneranno ogni persona nell’agire. Ogni piantina riporta uno slogan del progetto e il QR Code per iscriversi alla piattaforma.
L’iniziativa ha riscontrato attenzione anche da parte del Rettore dell’Università – Roberto Di Pietra – che ha ricevuto in la piantina per poter adottare e promuovere il percorso ATTUNE (in foto insieme ad Alessandra Viviani, docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali e responsabile del progetto Attune presso l’Ateneo senese).

La campagna di comunicazione sta andando avanti anche con l’affissione di poster, la distribuzione di volantini e, ovviamente, attraverso i social media del progetto (sulla pagina Instagram del progetto potete trovare una serie di reel girati all’Università di Siena, tra cui uno dove la protagonista è l’immancabile nuova mascotte del progetto).

Tra gli obiettivi di tutti questi sforzi c’è anche quello di reclutare alcuni membri della comunità universitaria per formare i Research-action teams di ATTUNE, che entreranno presto in azione. Lo scopo dei Research-action teams, che parteciperanno a 3 worskhsop, è quello valutare e proporre azioni per ridurre l’impronta di carbonio dell’università: la cosiddetta fase 2 del progetto.

 

 

 

European City Facility (EUCF), un progetto co-finanziato dall’EU nell’ambito del programma LIFE, ha annunciato l’apertura del suo 6° invito a presentare candidature entro il 15 marzo 2024.

Il bando è rivolto a tutti i comuni/autorità locali, ai loro raggruppamenti e agli enti pubblici locali che aggregano comuni/autorità locali dei 27 Stati membri dell’UE, dell’Islanda e dell’Ucraina.

La call mira a finanziare, con un budget totale di 4,5 milioni di Euro, 75 proposte di investimento – “investment Concepts” – relative all’attuazione delle azioni identificate nei loro piani d’azione riguardo all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili.

L’EUCF fornirà alle realtà selezionate un finanziamento rapido e semplificato di 60.000 euro a supporto delle attività necessarie allo sviluppo delle loro proposte di investimento. L’importo della sovvenzione può essere utilizzato per il personale interno – se le capacità interne sono sufficienti – o per esperti esterni, subappaltatori e altre posizioni che sono necessari per lo sviluppo del concetto di investimento.

Tra le attività finanziabili ci sono studi di fattibilità, analisi ingegneristiche, approfondimenti giuridici, studi sociali, studi di mercato, analisi finanziarie, audit in materia di energia e ulteriori attività di supporto.

In questo contesto, l’EUCF affronta due ostacoli fondamentali agli investimenti energetici sostenibili:

  • Capacità finanziaria e giuridica delle autorità locali di trasformare le loro strategie energetiche e climatiche a lungo termine in concetti di investimento adeguati.
  • Mancanza di aggregazione di progetti più piccoli frammentati e quindi mancanza di attrattiva per il settore finanziario.

Gli “investment concept” finanziati costituiranno, così, una riserva sostanziale di progetti di investimento in energia sostenibile nei comuni europei per la realizzazione di un piano aziendale e finanziario completo. In questo modo, faciliteranno la successiva mobilitazione di investimenti (locali) nell’efficienza energetica e nelle energie rinnovabili. Le fonti di finanziamento potranno provenire dal settore privato, ma anche da altri strumenti finanziati dall’UE.

Le domande devono essere presentate in lingua inglese insieme ai documenti di supporto, seguendo i modelli messi a disposizione sul sito di EUCF.

Per ulteriori dettagli consultare il sito ufficiale.

II progetto ATTUNE è sbarcato con successo alla “Bright night, la Notte europea delle ricercatrici e dei  ricercatori”, tenutasi il 29 settembre a Siena. 107 stand, fra i quali non poteva assolutamente mancare quello di ATTUNE, con InEuropa e il Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Siena insieme a capitanarlo.

La partecipazione alla serata è stata massiccia, sia da parte della cittadinanza senese che di quella universitaria: l’occasione ideale per presentare alla comunità universitaria la nostra nuova piattaforma e il programma ATTUNE appena sviluppati e operativi per l’uso!

Il programma ATTUNE è gratuito, e offre alle persone la possibilità di contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico attraverso semplici azioni nella loro vita quotidiana. Ogni Università, con l’aiuto dei rispettivi GAP I partner, ha creato la propria campagna. La campagna italiana Attivare UniSiena per il cambiamento climatico è frutto del lavoro condiviso di InEuropa e dell’Università di Siena, e prevede una serie di questionari che incoraggiano i singoli partecipanti a riflettere sulle proprie abitudini e dei manuali dove consigliamo alcune azioni quotidiane da mettere in pratica per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Grazie a questa piattaforma è anche possibile monitorare i miglioramenti del proprio comportamento.

Tanto l’interesse e la curiosità verso il progetto, in particolare degli studenti che si sono iscritti con entusiasmo alla campagna e hanno dimostrato interessamento a venire coinvolti anche nella seconda fase, entrando a fare parte dei gruppi di ricerca-azione che valutano e propongono azioni per ridurre  l’impatto che la comunità universitaria ha nel suo complesso e rendere l’università sempre più sostenibile.

 

Una serata all’insegna della sostenibilità, per dialogare non solo con docenti e studenti, ma anche con la comunità senese, cercando di far conoscere ATTUNE, arricchirlo e arricchirci a vicenda.