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La Commissione Europea ha istituito il Fondo Sociale per il Clima (SCF), una misura pensata per mitigare gli effetti economici e sociali della transizione verso la neutralità climatica, in particolare per le famiglie vulnerabili, gli utenti dei trasporti e le microimprese.

Introdotto all’interno del pacchetto “Fit for 55“, insieme al sistema ETS2, che obbliga le imprese a compensare le loro emissioni di CO2, il Fondo avrà il compito di finanziare interventi strutturali, miglioramenti nell’efficienza energetica e progetti di mobilità sostenibile, con un investimento complessivo di circa 86,7 miliardi di euro da qui al 2032.

Gli Stati membri potranno utilizzare il fondo per finanziare interventi strutturali e investimenti che migliorano l’efficienza energetica, rinnovano gli edifici, promuovono l’uso di energie rinnovabili e favoriscono soluzioni di mobilità a basse o zero emissioni. Una parte delle risorse sarà destinata anche al sostegno temporaneo del reddito per le persone più vulnerabili.

Per accedere ai fondi del SCF, gli Stati membri dovranno presentare entro giugno 2025 un Piano Sociale Climatico Nazionale. Questi piani, redatti in consultazione con autorità locali, sociali, e civili, dovranno descrivere misure e investimenti diretti al raggiungimento degli obiettivi menzionati. Ogni piano dovrà includere una stima degli effetti dei prezzi aumentati derivanti dall’ETS2 su famiglie e microimprese, identificando quelle che potrebbero avere diritto al supporto del Fondo.

Una microimpresa sarà considerata vulnerabile solo se dipende in modo significativo dall’uso di combustibili in edifici o nei trasporti, e se non ha mezzi per ridurre tale consumo. Questo permetterà alla Commissione Europea di valutare se le misure proposte siano appropriate per la situazione socio-economica di ciascun paese.

I Piani dovranno anche definire obiettivi, destinatari, fasi di attuazione e le autorità responsabili per l’implementazione e il monitoraggio. Sarà possibile inserire attività di sensibilizzazione, consulenza e formazione per promuovere soluzioni efficienti e sostenibili.

Gli Stati membri potranno includere nel piano anche misure di assistenza tecnica, purché non superino il 2,5% dei costi complessivi stimati.

Il Piano Sociale Climatico dovrà essere coerente anche con altri impegni nazionali, come il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, i programmi di coesione, e i piani di ripresa e resilienza. Inoltre, le misure finanziate dal SCF dovranno essere nuove o estensioni di misure già esistenti, ma non devono riguardare costi o lavori precedenti al 30 giugno 2024.

Infine, il Fondo sosterrà solo misure che rispettano il principio “non arrecare danno significativo” (DNSH), che garantisce che le iniziative siano compatibili con gli obiettivi climatici dell’UE. La Commissione Europea monitorerà l’efficacia dei piani e l’impatto duraturo delle misure, assicurandosi che siano allineati agli obiettivi climatici per il 2030 e alla neutralità climatica entro il 2050. La valutazione dei piani avverrà entro cinque mesi dalla presentazione.

La Commissione ha emesso delle linee guida tecniche sull’applicazione del principio DNSH poiché la compatibilità con gli obiettivi climatici dell’UE a livello di piano non è sufficiente per dimostrare la conformità al principio DNSH.

Infine, è stato lanciato anche uno Strumento di Supporto Tecnico per aiutare gli Stati membri nella redazione dei loro piani.

Per leggere ulteriori dettagli, collegati qui.

PROGETTO FOCE

Progetto: FOCE: Formare e sviluppare le competenze del territorio di Forlì-Cesena sui Fondi Europei

Soggetto attuatore: Provincia di Forlì-Cesena

Finanziato nell’ambito di: Bando per la promozione della cittadinanza europea 2024

Periodo: ottobre – dicembre 2024

Obiettivo del progetto: Le attività hanno contribuito a migliorare le competenze sui finanziamenti europei, promuovere la partecipazione ai bandi europei, creare gruppi di lavoro tematici-territoriali e sviluppare una programmazione strategica a medio-lungo termine per il territorio di Forlì-Cesena. I partecipanti, suddivisi in tre gruppi tematici (Politiche sociali, Ambiente, Cultura e turismo), hanno identificato e sviluppato idee progettuali da candidare a programmi europei come Erasmus+ e CERV.

Attraverso workshop e laboratori online, sono stati elaborati progetti concreti su temi come la formazione per caregiver, la gestione del dissesto idrogeologico e la formazione nel settore turistico. I draft di progetto realizzati sono stati presentati in un evento finale, come base per futuri bandi europei.

Il partenariato Biodiversa+ ha lanciato un nuovo bando di ricerca congiunto transnazionale dal titolo ‘Biodiversity and Transformative Change’ (#BiodivTransform).

Lo scopo è quello di sostenere progetti di ricerca e innovazione interdisciplinari, transdisciplinari e/o intersettoriali per identificare, analizzare e comprendere i processi di trasformazione che possono arrestare e invertire il declino della biodiversità.

I progetti dovranno dimostrare l’eccellenza accademica con un potenziale impatto sociale e politico sulla biodiversità, con il fine ultimo di collegare scienza, società, politica e pratiche per un cambiamento trasformativo.

L’invito non è limitato in termini di ambienti specifici o aree geografiche, ma comprende tutti i contesti (terrestri, marini, costieri e d’acqua dolce) e gli ecosistemi che sperimentano vari livelli e fonti di disturbo, comprese le zone di transizione e le interfacce (costiere, zone umide, urbane-rurali, forestali-agricole, ecc.

Per essere ammissibili, i consorzi di ricerca dovranno includere team provenienti da un minimo di 3 Paesi che partecipano finanziariamente all’invito, di cui almeno 2 da Stati membri dell’UE o da Paesi associati all’UE.

Il budget totale del bando ammonta a € 40.000.000. Per quanto riguarda l’Italia, il MUR, partner di Biodiversa-plus, ha impegnato, per la call “Societal Transformation – BiodivTransform” € 1.500.000 nella forma del contributo a fondo perduto (max € 150.000 per progetto). In aggiunta, la provincia autonoma di Bolzano ha previsto un budget di € 250.000.

Il bando prevede una scadenza in due fasi per l’8 novembre 2024 (prima fase) e l’11 aprile 2025 (proposte complete).

Collegati qui per scoprire tutti i dettagli.

Il 30 maggio scorso è stato pubblicato il settimo report sulla Blue Economy dell’Unione Europea che comprende un’analisi degli aspetti principali, dei trend, dei fattori trainanti e delle prestazioni di questa economia. Il report annuale è a cura del Joint Research Centre (JRC) insieme con la Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura che esaminano l’andamento della Blue Economy in relazione al progresso sostenibile e alle risorse marine e costiere.

Il report è suddiviso in tre sezioni: la prima parte effettua una panoramica generale sul contesto economico in cui si inserisce l’Economia Blu, alla luce anche degli avvenimenti degli ultimi anni e analizzandone i settori di riferimento; il secondo capitolo analizza, punto per punto, i settori stabili e trainanti della Blue Economy, raccontandoci dati e andamenti; la terza sezione affronta la transizione energetica così come l’impatto delle inondazioni costiere nell’Economia Blu, dovute principalmente ai cambiamenti climatici.

I dati presenti nel report si basano sull’analisi dei progressi effettuati sin dal 2009 e si concentrano sugli sviluppi avuti tra il 2020 e il 2021 (in base ai dati Eurostat disponibili). 

1. Panoramica Generale e contesto economico

Nel 2021, il settore dell’Economia Blu ha visto un costante recupero economico rispetto all’impatto della pandemia da Covid-19 che registra una crescita del profitto del 73% rispetto al 2020. Tra i vari settori, due risultano degni di nota grazie al loro andamento: le risorse marine viventi che hanno prodotto un aumento del Surplus Operativo Lordo del 24% rispetto al 2020, e le energie marine rinnovabili (soprattutto energia eolica offshore) che ha visto una crescita significativa del proprio settore (45% rispetto al 2020). Anche il  tasso di occupazione è aumentato all 17% (arrivando a rappresentare l’1,8% del totale della forza lavoro UE). 

Questi dati risultano incoraggianti soprattutto se si guarda agli eventi storici che hanno interessato gli anni 2020/2021. Infatti, il raddoppio dei prezzi del gasolio a uso marittimo, dovuti alla forte instabilità causata dall’invasione russa dell’Ucraina, ha fortemente impattato il settore della pesca. Le grandi perdite avute in questo settore sono state alleviate dalla caduta netta dei prezzi energetici nel 2023 e al declino dell’inflazione, arrivando ad una estrema e veloce moderazione dei prezzi. 

La caduta netti dei prezzi energetici e il declino dell’inflazione, insieme con i finanziamenti e gli strumenti dell’UE  hanno portato alla crescita della Blue Economy e alla creazione di nuovi lavori e nuove opportunità economiche anche nei settori della ricerca e dell’imprenditorialità.

2. I settori economici della Blue Economy

I settori più stabili e in maggiore crescita dell’Economia Blu dell’UE generano all’incirca 171.1 miliardi in Valore Aggiunto Lordo (VAL) e impiegano 3.59 milioni di persone. Tali settori includono le risorse marine viventi, le risorse marine non viventi, l’energia rinnovabile marina, le attività portuali, la costruzione e riparazione navale, i trasporti marittimi e il turismo costiero [Tab.1]. E’ proprio quest’ultimo che detiene le percentuali maggiori del grado di occupazione (54%) e di VAL (29%) della Blue Economy.

Per quel che riguarda le energie marine rinnovabili, l’energia eolica è attualmente l’unica energia rinnovabile marina ad uso commerciale con un’adozione su larga scala nei Paesi UE (coinvolgendo ben 11 Stati Membri) dove la Germania conduce in testa le percentuali di occupazione (76% sul totale) e di VAL (con ben il 62%).

Di grande importanza è anche l’utilizzo di energie marine, della biotecnologia blu e della desalinizzazione che risultano estremamente innovative e offrono una potenziale crescita economica, di crescita lavorativa e di transizione verde.

Secondo l’OCSE, la Biotecnologia Blu è l’applicazione della scienza e della tecnologia agli organismi viventi provenienti da risorse marine, nonché a parti, prodotti e modelli degli stessi, per modificare materiali viventi o non viventi per la produzione di conoscenze, beni e servizi. Questo settore offre una crescita potenziale significativa in Europa grazie alla ricca biodiversità marina, alle risorse sostenibili e agli avanzamenti tecnologici in atto. 

In termini di applicazioni, i settori medici e farmaceutici sono in prima linea nello sviluppo di questo settore sia in Europa che nel mondo. La “scoperta di farmaci” costituirà il 24% del valore del mercato delle biotecnologie blu nell’UE, mentre lo sviluppo di vaccini, la genomica e la bioingegneria contribuiranno ciascuno per il 13% ed, inoltre, contribuiranno maggiormente alla crescita futura di questo settore.

3. Transizione energetica nell’economia blu dell’ue e gli impatti delle inondazioni costiere

Anche l’obiettivo di decarbonizzare i settori dell’Economia Blu sta portando a nuove opportunità di business come, ad esempio, lo sviluppo e utilizzo di tecnologie e combustibili puliti. 

Il trasporto marittimo è uno dei mezzi più efficienti di trasporto e provoca il 13,5% delle emissioni UE nel settore dei trasporti. A livello globale, lo stesso settore è responsabile del 3% delle emissioni di gas serra legate alle attività umane. 

Nel 2024, l’UE ha introdotto il Sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (EU ETS) che permetterà di limitare le emissioni delle navi di grandi dimensioni che trasportano merci e passeggeri, in partenza e in arrivo nei porti dell’Unione Europea, indipendentemente dalla loro bandiera. 

Questo sistema rientra nel pacchetto legislativo della Commissione “Fit for 55”, adottato nel luglio del 2023, che si unisce al Reg. (UE) 2023/1805 del settembre 2023 sull’utilizzo di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo. L’obiettivo è quello di raggiungere l’azzeramento delle emissioni legate al trasporto marittimo mondiale entro il 2050, in linea con l’obiettivo di mantenere il cambiamento climatico al di sotto dell’aumento dei 1,5°C.

Il cambiamento climatico impatta fortemente sulle comunità costiere e di pescatori, infatti, il danno economico dovuto alle inondazioni costiere negli Stati Membri dell’UE è attualmente pari ad 1 miliardo di euro ogni anno e questo dato è in crescita a causa del riscaldamento globale. In questo senso, è dunque necessario agire sull’aumento della protezione costiera che apporterà benefici ampi e crescenti nel lungo periodo. A tal proposito, la Commissione Europea ha organizzato tra il 2022 e il 2023, 10 workshop per promuovere lo scambio sulle soluzioni di adattamento climatico che hanno coinvolto le aree costiere dell’UE maggiormente vulnerabili (Outermost Regions – ORs) e i Paesi e Territori d’Oltremare (OCTs) su tematiche come: la resilienza costiera, l’agricoltura, la biodiversità, la gestione delle risorse idriche e del turismo. In questo modo la Commissione ha pubblicato un compendio di buone pratiche innovative che potrebbero essere replicate.

Il report è interamente consultabile in lingua inglese, collegandosi qui.

Di seguito sono riportate le newsletter relative al progetto E^4 finanziato dal programma Erasmus Plus:

E^4 Newsletter N.1_IT

E^4 Newsletter N.2_IT

E^4 Newsletter N.3_IT

 

È stato pubblicato il terzo bando della European Urban Initiative (EUI), l’iniziativa finanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) che sostiene la crescita urbana sostenibile.

La nuova call per Azioni Urbane Innovative (EUI-IA) sostiene progetti in grado di sviluppare interventi concreti e soluzioni innovative che possano essere d’ispirazione alla Politica di coesione nelle aree urbane. Le autorità locali interessate dovranno proporre progettualità in uno dei seguenti topic:

  1. Transizione energetica

Tale tematica prevede la sperimentazione di soluzioni innovative trasferibili e scalabili in contesti di vita reale per le reti energetiche locali economicamente sostenibili, più intelligenti e integrate, a zero emissioni di carbonio e guidate dalla domanda, coinvolgendo al tempo stesso i cittadini e le parti interessate per contribuire ad accelerare la transizione.

  1. Tecnologia nelle città

Lo scopo è quello di finanziare progetti per la sperimentazione di soluzioni innovative basate sulle nuove tecnologie in contesti di vita reale, per fornire migliori servizi pubblici ai cittadini e/o potenziare le capacità delle autorità locali di offrire tali servizi, attraverso sperimentazioni che potrebbero essere replicate su scala più ampia con l’aiuto degli investimenti della politica di coesione.

Può partecipare al bando:

  • qualsiasi autorità di unità amministrativa locale che abbia almeno 50.000 abitanti e rientrino nei livelli 1 o 2 della classificazione DEGURBA;
  • associazione o raggruppamento di autorità urbane con forma giuridica di agglomerato organizzato composto da Unità Amministrative Locali, in cui la maggioranza (almeno il 51%) degli abitanti vive in Unità Amministrative Locali e in cui la popolazione complessiva è di almeno 50 000 abitanti;
  • associazione o raggruppamento di enti urbani privi di personalità giuridica di agglomerati organizzati in cui tutti gli enti urbani interessati sono Unità Amministrative Locali definite che rientrino nei livelli 1 o 2 della classificazione DEGURBA e in cui la popolazione totale combinata (MUA e AUA) è di almeno 50 000 abitanti.

Il budget disponibile per il bando è pari a 90 milioni di euro dal FESR, erogati a un tasso di cofinanziamento dell’80% e non oltre i 5 milioni per ciascun progetto finanziato.

La scadenza per presentare proposte è il 14 ottobre 2024.

Ulteriori dettagli sono disponibili nel sito ufficiale del programma.

La Commissione Europea ha pubblicato i bandi 2024 del programma LIFE, con un budget complessivo di 571.000.000 di euro.

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi. Nello specifico, i bandi aperti riguardano:

Progetti d’Azione standard (SAP) – budget totale 303.980.000

  • Natura e biodiversità (Natura e Governance) – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • Economia circolare e qualità della vita (Ambiente e Governance) – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • Mitigazione e adattamento al clima – scadenza fissata al 17 settembre 2024
  • Sottoprogramma transizione energetica pulita – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • Governance e informazione sul clima – scadenza fissata al 17 settembre 2024

Sovvenzioni per Azioni di coordinamento e supporto (CSA) – budget totale € 77.000.000

  • Sottoprogramma transizione energetica pulita – scadenza fissata al 19 settembre 2024

Progetti strategici integrati (SNAP/SIP) – budget totale € 150.000.000

  • SNAP/SIP su Ambiente e Clima – scadenza in due fasi al 5 settembre 2024 e al 6 marzo 2025

Progetti di assistenza tecnica (TA) – budget totale € 26.000.000

  • per la preparazione di progetti SIP Ambiente e Clima – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • per la preparazione di progetti SNAP –  scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • di replicazione –  scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • per la costruzione delle capacità – scadenza fissata al 19 settembre 2024
  • su priorità legislative o di policy – scadenza fissata al 19 settembre 2024

Accordi di sovvenzione speciali per ONG – budget totale € 14.000.000 

  • Accordi quadro di partnership (FPA OG) – scadenza fissata al 5 settembre 2024
  • Accordi di sovvenzione operativi specifici (SGA OG) – scadenza fissata al 17 settembre 2024

Possono partecipare alle call enti accademici, organizzazioni  su vari livelli, ONG che si occupano di protezione ambientale, conservazione della natura, cambiamento climatico o transizione energetica pulita dei Paesi membri UE o di paesi associati al programma.

Per ulteriori informazioni sui bandi LIFE 2024, la Commissione terrà sessioni informative virtuali dal 23 al 26 aprile 2024 per guidare i potenziali candidati attraverso le varie call. Inoltre, per le registrazioni precedenti, è possibile consultare il canale YouTube del programma.

 

Per scoprire tutti i dettagli sui nuovi bandi LIFE, collegati qui.

La pubblicazione dei bandi LIFE 2024 sul portale Funding & Tender Opportunities è prevista per il 18 aprile 2024. La Commissione ha anticipato le scadenze previste per i nuovi bandi:

  • Standard Action Projects (SAPs) for circular economy and quality of life
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Standard Action Projects (SAPs) for nature and biodiversity
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Standard Action Projects (SAPs) for climate change mitigation and adaptation
    Scadenza: 17 settembre 2024
  • Coordination and Support Action Grants (CSA) for clean energy transition sub-programme
    Scadenza: 19 settembre 2024
  • Strategic Integrated Projects (SNAPs/SIPs)
    • Concept notes: 5 settembre 2024
    • Proposte complete: 6 marzo 2025 
  • Technical Assistance preparation for SIPs and SNAPs:
    Scadenza: 19 settembre 2024   
  • Technical Assistance Replication
    Scadenza: 19 settembre 2024 
  • Framework Partnership Agreements (FPA OG) 
    Scadenza: 5 settembre 2024
  • Specific Operating Grant Agreements (SGA OG) 
    Scadenza: 17 settembre 2024
  • LIFE Preparatory Projects (addressing ad hoc Legislative and Policy Priorities – PLP)
    Scadenza: 19 settembre 2024

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi:

Ambiente:

  1. Tutela della natura e della biodiversità: in cui i progetti riguardano la conservazione della natura, soprattutto nelle aree della biodiversità, degli habitat e delle specie protette
  2. Economia circolare e qualità della vita: in questo sottoprogramma i progetti si concentrano sulla transizione verso un’economia sostenibile e circolare e hanno lo scopo di proteggere, ripristinare e migliorare la qualità dell’ambiente

Azione per il clima:

  1. Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: si tratta di progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e sensibilizzare alla necessità di una loro mitigazione;
  2. Transizione all’energia pulita: l’azione si occupa di progetti finalizzati alla transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico.

In particolare, le call del programma LIFE sono specifiche per sottoprogramma e per categoria di progetti e sono suddivise in:

Standard Action Projects (SAP)

Progetti, diversi dai progetti strategici integrati, dai progetti strategici per la natura o dai progetti di assistenza tecnica, che perseguono gli obiettivi specifici del programma LIFE.

 Strategic Nature Projects (SNAP)

Progetti che sostengono il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione in materia di natura e biodiversità attraverso l’attuazione di programmi d’azione coerenti negli Stati membri, al fine di integrare tali obiettivi e priorità in altre politiche e strumenti di finanziamento.

Strategic Integrated Projects (SIP)

Progetti che attuano, su scala regionale, multiregionale, nazionale o transnazionale, strategie o piani d’azione ambientali o climatici sviluppati dalle autorità degli Stati membri e richiesti da una specifica legislazione o politica dell’Unione in materia di ambiente, clima o energia, garantendo al contempo il coinvolgimento delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un’altra fonte di finanziamento dell’Unione, nazionale o privata.

Technical Assistance Projects (TA)

Progetti che sostengono lo sviluppo di capacità per la partecipazione a progetti di azione standard, la preparazione di progetti di natura strategica e di progetti strategici integrati, la preparazione per l’accesso ad altri strumenti finanziari dell’Unione o altre misure necessarie per preparare l’upscaling o la replica dei risultati di altri progetti finanziati dal programma LIFE, dai programmi che lo hanno preceduto o da altri programmi dell’Unione; tali progetti possono anche includere il rafforzamento delle capacità relative alle attività delle autorità degli Stati membri per un’efficace partecipazione al programma LIFE.

Other Action Grants (OAG)

Azioni necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo generale del programma LIFE, comprese le azioni di coordinamento e di sostegno finalizzate allo sviluppo delle capacità, alla diffusione delle informazioni e delle conoscenze e alla sensibilizzazione per sostenere la transizione verso le energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica.

 Operating Grants (OG)

Sovvenzioni che sostengono il funzionamento di enti senza scopo di lucro coinvolti nello sviluppo, nell’attuazione e nell’applicazione della legislazione e delle politiche dell’Unione e che operano principalmente nel settore dell’ambiente o dell’azione per il clima, compresa la transizione energetica, in linea con gli obiettivi del programma LIFE.

Per ulteriori informazioni sui bandi LIFE 2024, la Commissione terrà sessioni informative virtuali dal 23 al 26 aprile 2024 per guidare i potenziali candidati attraverso le varie call. Inoltre, per le registrazioni precedenti, è possibile consultare il canale YouTube del programma.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

È stato annunciato dall’Agenzia esecutiva per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA) che tutti i bandi 2024 relativi al programma LIFE saranno pubblicati il prossimo 18 aprile sul portale ‘Funding & tender opportunities‘ della Commissione europea.

L’obiettivo principale del programma è quello di contribuire al passaggio a un’economia sostenibile, circolare, efficiente sotto il profilo energetico, basata sulle energie rinnovabili, climaticamente neutra e resiliente ai cambiamenti climatici.

Il programma LIFE è suddiviso in due sezioni distinte, Ambiente e Azione per il clima, e per ogni sezione sono previsti due sottoprogrammi:

Ambiente:

  1. Tutela della natura e della biodiversità: in cui i progetti riguardano la conservazione della natura, soprattutto nelle aree della biodiversità, degli habitat e delle specie protette
  2. Economia circolare e qualità della vita: in questo sottoprogramma i progetti si concentrano sulla transizione verso un’economia sostenibile e circolare e hanno lo scopo di proteggere, ripristinare e migliorare la qualità dell’ambiente

Azione per il clima:

  1. Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: si tratta di progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e sensibilizzare alla necessità di una loro mitigazione;
  2. Transizione all’energia pulita: l’azione si occupa di progetti finalizzati alla transizione verso un’economia efficiente dal punto di vista energetico.

In particolare, le call del programma LIFE sono specifiche per sottoprogramma e per categoria di progetti e sono suddivise in: SAPs (Standard Action Projects – Progetti di Azione Standard); SIPs (Strategic Integrated Projects – Progetti Strategici Integrati); SNAPs (Strategic Nature Projects – Progetti Strategici di tutela della Natura); TA-PP (Technical Assistance Preparation of SNAPs and SIPs – Progetti di Assistenza Tecnica Preparatori dei Progetti Strategici).

La Commissione ha organizzato diverse sessioni informative online per sostenere i potenziali candidati nella preparazione delle loro proposte progettuali; le sessioni sono previste fra il 23 e il 26 aprile.

Inoltre, a giugno, il programma LIFE gestirà il più importante evento sulle energie rinnovabili e sull’uso efficiente dell’energia in Europa – l’European Sustainable Energy Week 2024. Il tema di quest’anno è “Competitività a zero emissioni che guida la transizione energetica dell’UE” e le candidature sono già aperte.  All’interno dell’evento si terrà anche la cerimonia di premiazione della 18a edizione dei Premi LIFE, che premieranno ancora una volta i progetti LIFE più innovativi e di successo in tre categorie: natura, ambiente e azione per il clima.

Per ulteriori dettagli sulle tipologie di azioni previste dal programma vai qui.

FRACTAL

FosteRing green infrAstruCTure in the Alps

 

Programma e bando

Interreg Spazio Alpino, Priorità 1 Una regione alpina verde e resiliente al clima– Secondo Bando per progetti di piccola scala

Progetto attivo

 

Breve descrizione

Le Alpi sono caratterizzate da una varietà di aree naturali, agricole e piccole aree urbane, dove la connettività tra gli ecosistemi naturali e semi-naturali non è sempre garantita. Uno dei modi più efficaci per supportare i servizi ecosistemici è l’implementazione di infrastrutture verdi (GI) su scala locale, che però risultano ancora frammentate nelle aree rurali e periurbane. Basandosi sulle soluzioni sviluppate dal precedente progetto LUIGI, FRACTAL coinvolge gli attori dei territori di Italia, Austria e Slovenia coinvolti nell’implementazione delle infrastrutture verdi a livello locale.

3 sono i gruppi target a cui si rivolge il progetto: 1. cittadini giovani e adulti; 2. agricoltori, futuri agricoltori e apicoltori; 3. amministrazioni pubbliche.

 

InEuropa srl supporta laLibera Università di Bolzano nell’attività di gestione.

 

Obiettivi

L’obiettivo principale di FRACTAL è quello di standardizzare i requisiti per la pianificazione delle Infrastrutture Verdi a livello municipale e di sviluppare un kit di strumenti educativi per sensibilizzare i cittadini e gli studenti.

 

Azioni

Le principali attività del progetto consistono in:

  • organizzazione di 2 grandi iniziative di sensibilizzazione in ciascun paese coinvolto (Green Infrastructure Day, Re-green Festival) per un ampio coinvolgimento del pubblico in generale e attività dimostrative relative alle Infrastrutture Verdi;
  • organizzazione di una serie di iniziative educative formali/non formali in ciascun paese coinvolto (campi estivi per i bambini della scuola primaria; moduli educativo per studenti delle scuole superiori) quale aiuto a raggiungere una visione ampiamente condivisa riguardo alle Infrastrutture Verdi e ai loro benefici nello Spazio Alpino;
  • Avvio di un processo partecipativo con il coinvolgimento di Pubbliche Amministrazioni in prima battuta, ma anche di agricoltori e cittadini, strutturato in treworkshop che porteranno a sviluppare e firmare il “Patto per le Infrastrutture Verdi”in ciascun paese coinvolto;
  • Attività di comunicazione e disseminazione.

 

Risultati

I principali risultati attesi sono:

 

  • Cambiamento nel comportamento in almeno 10 comuni dell’arco alpino (in IT, AT, SI), che firmeranno e adotteranno il “Patto per le Infrastrutture Verdi” e lo diffonderanno in altre regioni alpine.
  • Aumento delle conoscenze e della consapevolezza di almeno 1.500 persone tra alunni, studenti, agricoltori e futuri agricoltori e cittadini rispetto ai benefici delle Infrastrutture verdi.
  • Rafforzamento del coordinamento internazionale di insegnanti ed educatori che dispongono di metodologie pedagogiche innovative per diffondere il valore delle Infrastrutture verdi nello Spazio Alpino tra i loro studenti e discenti.

 

Capofila

Libera Università di Bolzano(IT)

 

Partenariato

1.National Institute of Biology – SI

2.Triglav national park – SI

3.Burgenland Business Agency – AT

 

Durata

Il progetto ha una durata di 18 mesi (01/04/2023 – 30/09/2024)

 

Budget totale

La sovvenzione tramite FESR è di € 334.339,50su un budget totale di € 445.786,00.

 

Ente finanziatore

Commissione Europea – DG Regio