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La Commissione parlamentare CULT ha richiesto uno studio sulle politiche settoriali europee nel campo della cultura e della creatività.

Lo studio è stato pubblicato nel luglio 2024 e dimostra l’importanza del Settore CCS (Cultura e Creatività) per lo sviluppo europeo spiegandone le criticità che la Commissione CULT dovrebbe affrontare per il periodo riferibile all’Agenda Politica europea 2024-2029.

Il documento integrale è suddiviso in 4 sezioni principali:

  1. Mappatura del quadro istituzionale attuale per le politiche UE del settore CCS;
  2. Le politiche di sviluppo europee CCS in un’era di profonde trasformazioni;
  3. Navigare le complessità della transizione: percorsi per il futuro delle politiche di sviluppo del CCS;
  4. Le opzioni politiche dell’UE CCS per il 2024-2029.

E’ disponibile una sintesi dello studio che si concentra, in primo luogo, su alcuni punti fondamentali. Innanzitutto, lo studio sottolinea le condizioni di criticità affrontate in questi anni da parte dell’Unione, come la pandemia da Covid-19 e il conflitto in Ucraina, con strumenti urgenti, e di come il settore CCS abbia visto un crescente riconoscimento del proprio ruolo soprattutto per la promozione del benessere, dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile nella società europea.

Sfortunatamente, come sottolinea lo studio, l’Agenda Politica 2024-2029 trascura il pieno valore di questo settore e non supera gli ostacoli tipici del CCS, ossia il problema dei finanziamenti di breve durata, la situazione precaria cui versano gli attori del settore culturale e creativo, le innovazioni poco inclusive nei confronti del settore CCS e la mancanza di spazi che riescano a facilitare le collaborazioni trasversali e transettoriali. Questi problemi strutturali rendono impossibile lo sviluppo del pieno potenziale di questo settore che ha già contribuito a creare una società europea più vibrante, inclusiva e sostenibile. 

Per superare questi ostacoli, lo studio sottolinea almeno 4 principali aree da prendere in considerazione e in cui la Commissione CULT dovrebbe intervenire in maniera strategica:

  1. fornire supporto al settore CCS, riconoscendo il potere di narrazione e delle espressioni artistiche nel guidare il cambiamento all’interno della società, migliorando le capacità di cooperazione intersettoriale;
  2. aggiornare l’ecosistema del settore CCS, affrontando i deficit strutturali, assicurando condizioni di lavoro eque e fornendo finanziamenti sostenibili, riconoscendo in maniera opportuna i professionisti del settore;
  3. garantire spazi sicuri per le creazioni artistiche e le interazioni comunitarie, affrontando il problema delle barriere di accesso e prevenendo qualsiasi tipo di aggressione negli spazi digitali ma anche ibridi;
  4. utilizzare meglio le opportunità di governance cooperativa rafforzando la governance orizzontale tra le istituzioni UE e con i partner strategici, ottimizzando le risorse finanziarie  per una implementazione più efficace delle politiche UE.

Giovedì 18 luglio 2024 gli eurodeputati hanno confermato, con più della metà dei voti, la presidenza alla Commissione Europea di Ursula von der Leyen.  La ri-eletta presidente della Commissione ha così presentato gli Orientamenti politici per la prossima Commissione Europea (2024 – 2029).

La von der Leyen, dopo aver ricordato ai presenti i numerosi eventi che hanno caratterizzato e posto importanti sfide all’UE durante i suoi primi cinque anni di presidenza – come la pandemia da Covid-19, l’invasione russa ai danni dell’Ucraina e la conseguente crisi energetica, l’instabilità in Medio Oriente – ricorda l’importanza di una Europa più unita e presenta gli Orientamenti politici del prossimo quinquennio.

Il discorso della von der Leyen non dimentica di citare i problemi principali che i cittadini e le cittadine europee ritengono di cruciale importanza, come l’instabilità e l’insicurezza, l’aumento del costo della vita, degli alloggi e delle merci, la gestione delle migrazioni, la sicurezza interna e quella esterna, che hanno delineato le tre principali priorità su cui si baseranno le linee politiche dei prossimi cinque anni:

  1. Prosperità e Competitività sostenibili
  2. Difesa e Sicurezza
  3. Democrazia ed Equità sociale

La priorità principale, dice la Von der Leyen, è la competitività e la prosperità dell’Unione Europea da perseguire andando ancora più in profondità e completando il Mercato Unico nonché diminuendo la burocrazia che caratterizza e rallenta l’Unione. Su quest’ultimo proposito l’intenzione è quella di introdurre l’accordo interistituzionale «Semplificare e legiferare meglio».

Inoltre, viene ribadita l’importanza delle PMI come cuore pulsante dell’economia europea e della necessità degli investimenti nelle infrastrutture e nelle industrie, soprattutto in quei settori ad alta intensità energetica. Tutto ciò per coadiuvare gli investimenti massicci fatti nelle risorse rinnovabili interne, anche perseguendo le linee del Green Deal Europeo, per spezzare la dipendenza UE dai combustibili fossili russi e riuscire a ridurre i prezzi delle bollette.

L’ulteriore priorità enunciata nel discorso del 18 luglio riguarda il dover investire in sicurezza e difesa per la creazione di un’Unione Europea della difesa che prenda in considerazione anche le sempre più invadenti minacce cibernetiche, progettando una ciberdifesa organizzata.

L’altra sfida della sicurezza è legata alle reti della criminalità organizzata che si infiltrano nell’economia, attraverso la corruzione. Essere sicuri che la polizia lavori in tutta Europa senza il limite delle frontiere è necessario per sconfiggere la criminalità organizzata e ciò sarà fatto dando reale operatività alle forze di Europol raddoppiando il personale dell’agenzia. La sicurezza europea necessita di rafforzare e rendere più sicure anche le frontiere, proprio per questo motivo anche Frontex riceverà maggior supporto finanziario.

La terza priorità che dirige l’Agenda politica della Commissione è legata agli aspetti critici che hanno avuto un impatto diretto sulla qualità di vita di molti cittadini europei: l’aumento del costo della vita, degli alloggi e dell’energia, la mancata equità dei redditi, le divisioni e le disuguaglianze nella società. Questi fattori ci ricordano quanto sia importante far rispettare i diritti sociali in tutta Europa. A tal proposito, obiettivo della Commissione sarà quello di attuare il pilastro europeo dei diritti sociali. 

In questo ambito si inserisce, ad esempio, lo sviluppo dell’European Affordable Housing Plan per affrontare con urgenza la crisi degli alloggi e una revisione degli aiuti di Stato per consentire misure di sostegno all’edilizia abitativa e ad alloggi sociali energeticamente efficienti. Allo stesso tempo saranno di vitale importanza il contrasto alla crisi della salute mentale, soprattutto incentrandosi sulla lotta al cyberbullismo che minaccia sempre di più la salute mentale dei giovani europei.

Un ruolo fondamentale, nell’Agenda europea presentata dalla presidente della Commissione, è dato anche la lotta alla violenza sulle donne, così come la parità di genere nonché quella salariale che si concretizzerà con un piano per rafforzare i diritti delle donne in tutti i settori.

Gli Orientamenti politici del prossimo quinquennio non dimenticano di considerare ulteriori sfide ed aspetti che caratterizzano l’Unione Europea come la questione della sicurezza alimentare, dell’acqua e della natura che devono essere affrontate, per esempio, dando un reddito equo e sufficiente agli agricoltori, sostenendo le aziende agricole e premiando gli agricoltori che lavorano con la natura preservando la biodiversità e, ancora, sostenendo la competitività dell’intera filiera alimentare. La sovranità alimentare va raggiunta anche attraverso il sostegno alle persone che vivono di pesca tramite la nomina di un Commissario per la pesca e gli oceani che dovrà assicurare la sostenibilità, la competitività e la resilienza del settore ittico. Non bisogna dimenticarsi di proteggere il mondo naturale per cui maggiore enfasi sarà data alla difesa del patrimonio ambientale e al contrasto ai cambiamenti climatici. In quest’ottica sarà elaborato anche un Piano europeo di adattamento ai cambiamenti climatici che sosterrà gli Stati Membri nella preparazione, pianificazione e valutazione dei rischi basati su dati scientifici.

Numerosi altre questioni sono enunciate nella nuova Agenda politica, come la difesa della democrazia – che sempre di più è legata agli spazi digitali minacciati dalla disinformazione e dalla manipolazione delle informazioni e da una necessaria e più rafforzata normativa nei confronti dell’IA. La democrazia dell’UE si basa, però, anche sullo Stato di diritto che garantisce il funzionamento della società europea per cui si investirà nella sua difesa, destinando finanziamenti UE anche a misure nazionali nel rispetto del regime generale di condizionalità.

Le sfide poste dall’esterno dei confini europei devono trovare risposta in una Europa globale che faccia leva sui partenariati e sull’allargamento geopolitico nonché sui buoni rapporti con il vicinato, soprattutto nel Mediterraneo.

Per far fronte a tutto ciò, c’è la necessità di un nuovo bilancio che sia all’altezza delle ambizioni dell’Unione Europea odierna, per cui gli Orientamenti politici 2024 – 2029 si prefigurano di impostare il bilancio futuro in modo più moderno e potenziato, trasformandolo in un bilancio più mirato alle politiche e non ai programmi, più semplice e più incisivo.

L’Unione Europea, conclude la von der Leyen, si trova in un “periodo turbolento e potenzialmente sismico” e proprio per questo motivo si trova di fronte ad una scelta: affrontare da soli questo periodo o essere uniti attorno ai nostri valori; essere dipendenti e divisi – e quindi più deboli – oppure essere audaci e sovrani nell’azione; lasciarsi andare agli estremismi oppure garantire che la democrazia resti salda.

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