L’European Institute of Innovation and Technology (EIT) ha da poco pubblicato il bando “EIT Community Connect New European Bauhaus” volto a raccogliere soluzioni e iniziative generate dai cittadini per promuovere sostenibilità, bellezza ed inclusività nelle aree cittadine, periurbane e rurali.

I principi chiave che guidano il bando sono 4 e tutte le proposte progettuali devono affrontarne almeno uno:

  • riconnessione con la natura
  • recupero del senso di appartenenza
  • priorità ai luoghi e alle persone che ne hanno più bisogno
  • necessità di pensare a lungo termine e al ciclo di vita nell’ecosistema industriale

Inoltre, tutte le proposte dovranno realizzare progetti di attivazione e coinvolgimento dei cittadini, rispettando almeno uno degli obiettivi di progetto seguenti:

  • Attivare soluzioni e iniziative generate dai cittadini per promuovere sostenibilità, bellezza ed inclusività;

  • Raccogliere e classificare le sfide più urgenti dei cittadini e degli utenti finali fornendo strumenti e informazioni necessari per coinvolgerli nei processi decisionali e di co-progettazione;

  • Rafforzare la collaborazione transdisciplinare, intergenerazionale e intersettoriale coinvolgendo differenti gruppi di stakeholders.

Tutte le proposte progettuali devono prevedere il coinvolgimento incentrato sui cittadini ed essere in linea con i valori del Nuovo Bauhaus Europeo ossia la sostenibilità (dagli obiettivi climatici alla circolarità all’inquinamento zero e alla biodiversità), l’estetica (qualità dell’esperienza e lo stile al di là della funzionalità) e l’inclusione (valorizzazione della diversità e uguaglianza per tutti, accessibilità ed economicità), nonché i suoi principi fondamentali quali l’approccio multilivello, partecipativo e transdisciplinare.

Le attività progettuali devono, inoltre:

  • essere rivolte ad almeno due gruppi target specifici e chiaramente identificati,
  • prevedere un piano di comunicazione e divulgazione in grado di coinvolgere i gruppi target
  • riferirsi ad una area fisica specifica all’interno degli Stati Membri UE o Paesi associati al Programma Horizon Europe;
  • avere il potenziale necessario per essere implementate su scala più ampia e riproducibile;
  • utilizzare le conoscenze esistenti, le metodologie e gli strumenti o processi innovativi relativi al comportamento dei gruppi target;
  • sfruttare e utilizzare il principio dell’integrazione del triangolo della conoscenza (KTI).

Il progetto deve essere presentato entro il 26 settembre 2024 (ore 17:00 – Bruxelles) da una singola entità giuridica (non sono permessi consorzi) che sia situata in uno degli Stati Membri UE o Paesi associati al Programma Horizon Europe, sulla piattaforma EIT UM NetSuite.

E’ previsto un budget complessivo di € 120.000 per finanziare all’incirca 6/8 progetti.

Per leggere il bando completo ed ottenere ulteriori informazioni, clicca qui.

Il 12 giugno scorso, la Commissione europea ha presentato il Piano di attuazione comune del patto sulla migrazione e l’asilo.

Il piano definisce le tappe chiave per permettere agli Stati membri di mettere in atto le capacità giuridiche e operative necessarie per iniziare ad applicare efficacemente la nuova legislazione entro la metà del 2026. Anche le agenzie dell’UE forniranno un sostegno operativo e mirato agli Stati membri durante l’intero processo.

In particolare, il piano fornisce un modello per i piani di attuazione nazionali che gli Stati membri devono adottare entro la fine di quest’anno, raggruppando i lavori giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi, in modo da concentrare e facilitare gli sforzi di attuazione pratica.

 Nello specifico, i 10 elementi riguardano:

  1. un sistema comune d’informazione sulla migrazione e l’asilo (Eurodac): un sistema informatico su larga scala che conserverà e tratterà i dati dei richiedenti asilo; esso rappresenta una condizione essenziale per l’attuazione di tutti gli altri elementi del patto;
  2. un nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’UE: avrò lo scopo di gestire gli arrivi irregolari di cittadini di paesi terzi e istituire procedure rapide, efficienti e semplificate per l’asilo e il rimpatrio, accompagnate da solide garanzie. Il regolamento sugli accertamenti, il regolamento sulla procedura di asilo e il regolamento sulla procedura di rimpatrio alla frontiera prevedono un approccio armonizzato;
  3. garantire ai richiedenti condizioni di accoglienza adeguate in funzione delle loro esigenze. Ad esempio, per coloro che richiedono protezione internazionale sarà previsto un accesso anticipato al mercato del lavoro (sei mesi invece di nove mesi), l’assistenza sanitaria per la salute fisica e mentale e una maggiore protezione per le famiglie, i minori e i richiedenti vulnerabili;
  4. procedure di asilo eque, efficienti e convergenti: per semplificare la valutazione e il processo decisionale per le singole domande di asilo in tutta Europa e rafforzare le misure di salvaguardia, i diritti e le garanzie per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale;
  5. procedure di rimpatrio efficienti ed eque:  in quest’ambito, il coordinatore per i rimpatri svolgerà un ruolo chiave, basandosi sui lavori già avviati, per migliorare la pianificazione congiunta dei voli e delle missioni di identificazione;
  6. un sistema equo ed efficiente che permetta il funzionamento delle nuove norme in materia di responsabilità: in modo, per esempio, di rendere le procedure più efficaci grazie alle notifiche di “ripresa in carico”. Inoltre, saranno introdotte nuove norme volte a prevenire gli abusi del sistema (come l’obbligo per i richiedenti di presentare domanda nello Stato membro di primo ingresso);
  7. una solidarietà effettiva: in modo da garantire che nessuno Stato membro sia lasciato da solo se si trova sottoposto a pressione;
  8. preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi per contribuire a rafforzare la resilienza all’evoluzione delle situazioni migratorie e ridurre i rischi di situazioni di crisi;
  9. nuove garanzie per i richiedenti asilo e le persone vulnerabili: maggiore monitoraggio dei diritti fondamentali, per garantire procedure efficaci e proteggere allo stesso tempo la dignità umana e un diritto di asilo reale ed effettivo, anche per le persone più vulnerabili, come i minori;
  10. reinsediamento, inclusione e integrazione:  le iniziative degli Stati membri volte all’integrazione e all’inclusione dei migranti restano indispensabili per una politica efficace in materia di migrazione e asilo.

Entro il 12 dicembre 2024 gli Stati membri saranno chiamati ad elaborare un piano di attuazione nazionale per definire le azioni e il calendario di attuazione sulla base del Piano di attuazione comune della Commissione europea.

Per maggiori informazioni e leggere il comunicato stampa ufficiale, vai qui.

Durante la riunione del Consiglio europeo, tenutasi il 27 giugno 2024, è stata adottata la nuova Agenda Strategica 2024-2029.

Il documento rappresenta un piano strategico volto a stabilire gli orientamenti e gli obiettivi dell’Unione europea, al fine di consentire ai leader europei di fornire un quadro solido per le azioni più immediate.

La nuova agenda si basa su tre specifici pilastri,  con relative priorità di intervento, strutturate come segue:

Un’Europa libera e democratica

  • Sostegno all’Ucraina
  • Sostenere i valori europei all’interno dell’Unione
  • Rispettare i nostri valori a livello globale

Un’Europa forte e sicura

  • Garantire un’azione esterna coerente e influente
  • Rafforzare la nostra sicurezza e la nostra difesa e proteggere i nostri cittadini
  • Prepararsi a un’Unione più grande e più forte
  • Perseguire un approccio globale alla migrazione e alla gestione delle frontiere

Un’Europa prospera e competitiva

  • Rafforzare la nostra competitività
  • Il successo della transizione verde e digitale
  • Promuovere un ambiente favorevole all’innovazione e alle imprese
  • Avanzare insieme

Nell’ambito della riunione del Consiglio, sono state anche prese decisioni riguardanti tre massime cariche per il prossimo ciclo istituzionale. Nello specifico, i leader hanno:

  • eletto António Costa presidente del Consiglio europeo
  • proposto Ursula von der Leyen per la carica di presidente della Commissione europea
  • considerato Kaja Kallas la candidata adeguata per la carica di alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

Inoltre, è stata presentata una richiesta urgente per rafforzare il sostegno al settore energetico dell’Ucraina, ribandendo l’ impegno dell’Unione di continuare a fornire un sostegno politico, finanziario, umanitario e militare per tutto il tempo necessario.

Infine, sono stati discussi gli ultimi sviluppi in Medio Oriente: in particolare, i leader hanno sottolineato che deplorano ogni perdita di vita umana tra la popolazione civile ed hanno accolto con favore l’adozione della risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che delinea un accordo globale di cessate il fuoco in tre fasi per porre fine alla guerra a Gaza. In particolare, hanno chiesto la piena attuazione della proposta, senza indugio né precondizioni, ivi compresi:

  • un cessate il fuoco immediato a Gaza
  • la liberazione di tutti gli ostaggi
  • un aumento significativo e duraturo dell’assistenza umanitaria in tutta Gaza
  • un cessate il fuoco e una fine della crisi duraturi, assicurando gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi

Collegati qui per leggere il comunicato stampa ufficiale.

Scarica e leggi il documento ufficiale dell’Agenda Strategica 2024-2029.

Aprirà il 15 ottobre il nuovo bando del programma Interreg Central Europe destinato alle aree periferiche in ritardo di sviluppo per la creazione di soluzioni innovative e pionieristiche grazie a progetti su piccola scala.

L’obiettivo del bando è quello di sbloccare i potenziali di sviluppo delle aree periferiche e in ritardo di sviluppo per ridurre ed eliminare le differenze e disparità strutturali ed economiche tra le aree regionali più avanzate e industrializzate e le aree svantaggiate.

I progetti che intendono candidarsi per questo bando devono fornire soluzioni locali e regionali su misura e devono essere indirizzati ad aree territoriali che presentano una o più delle seguenti caratteristiche:

  • basso potenziale economico;
  • scarso accesso ai servizi di interesse generale, spesso colpiti da cambiamento demografico;
  • mancanza di relazioni di prossimità, calo di importanza, influenza o connettività.

La caratteristica di questo bando è che i progetti candidati dovranno essere progetti di piccola scala e dovranno promuovere una buona governance attraverso processi inclusivi e partecipativi, supportando la trasformazione sociale, economica attraverso lo sviluppo del capitale umano e migliorando la connettività dei territori interessati.

Sono 4 le priorità che definiscono gli obiettivi specifici del bando:

Priorità 1: Cooperazione per un’Europa centrale più intelligente a cui corrisponde l’OS 1.2 rafforzare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione imprenditoriale e industriale: l’obiettivo è quello di migliorare le competenze umane locali disponibili, soprattutto nella transizione all’Industria 4.0, alla digitalizzazione e alla green economy. Lo sviluppo delle competenze deve essere orientato al luogo per ridurre la disparità tra zona urbana e zona rurale, per favorire un processo giusto di transizione sociale. I progetti possono seguire tutte le tematiche rilevanti definite dal programma ma si raccomanda di seguire i temi con alta importanza per le aree interessate ossia:

  • sviluppo di competenze e di capitale;
  • fuga di cervelli, emigrazione e perdita di forza lavoro;
  • imprenditorialità sociale;
  • transizione digitale.

Priorità 2: Cooperazione per un’Europa centrale più verde a cui corrisponde l’OS 2.5 rendere verde la mobilità urbana: Una riduzione delle emissioni legate al trasporto è uno dei target chiave dell’European Green Deal. La mobilità urbana più smart e più verde necessita di una risposta integrata. Molte aree urbane funzionali nell’Europa centrale affrontano sfide simili quando devono rendere la loro mobilità più verde. I bisogni territoriali specifici risiedono nella vasta diversità delle tematiche (es. inquinamento e congestione) che necessitano di essere indirizzati ad un approccio integrato. Inoltre, la tematica non include solamente differenti modi di mobilità ma anche logistica urbana e urbano-rurale. I progetti possono seguire tutte le tematiche rilevanti definite dal programma ma si raccomanda di seguire i temi con alta importanza per le aree interessate ossia:

  • connessioni sostenibili e multimodali nelle città e nelle loro hinterlands;
  • migliorare la mobilità nelle aree peri-urbane, inclusi villaggi con un approccio funzionale all’area urbana;
  • accessibilità del trasporto pubblico per tutti, inclusi anziani e persone disabili, nelle aree urbane funzionali.

Priorità 3: Cooperazione per una Europa Centrale meglio connessa a cui corrisponde l’OS migliorare le connessioni di trasporto delle regioni rurali e periferiche: l’obiettivo è quello di migliorare l’accessibilità ai corridoi di trasporto e collegare le regioni periferiche ai corridoi della rete centrale (CNC) dei TEN-T per rimuovere strozzature e colmare i collegamenti mancanti in modo da garantirne l’accessibilità in tutta l’Europa centrale. Inoltre, si intende ridurre le emissioni di trasporto del 90% entro il 2050 tramite approcci smart e sostenibili di mobilità transnazionale che supportino soluzioni di gestione della mobilità supportate dall’IT. I progetti possono seguire tutte le tematiche rilevanti definite dal programma ma si raccomanda di seguire i temi con alta importanza per le aree interessate ossia:

  • trasporto passeggeri sostenibile;
  • testare e migliorare i servizi di mobilità regionale nell’interesse pubblico per i cittadini.

Priorità 4: migliorare la governance di cooperazione in Europa centrale a cui corrisponde l’OS 4.1 rafforzare la governance per uno sviluppo territoriale integrato: l’obiettivo è quello di accrescere i processi di governance integrata multilivello e multisettoriale per affrontare le sfide di sviluppo territoriale. E’ necessario migliorare le capacità delle autorità pubbliche del territorio per definire e implementare le giuste strategie di sviluppo e implementare la cooperazione tra territori che condividono legami funzionali. I progetti possono seguire tutte le tematiche rilevanti definite dal programma ma si raccomanda di seguire i temi con alta importanza per le aree interessate ossia:

  • cambiamento demografico;
  • Fornitura di servizi pubblici di interesse generale (es. sanità, istruzione, servizi sociali, ecc.) attraverso approcci territoriali integrati.

Le attività ammissibili fanno riferimento al programma Interreg Central Europe e si distinguono in:

  • Attività di cooperazione: che promuovano la cooperazione tra i partner di progetto anche oltre la durata dello stesso. Queste reti dovrebbero essere sostenute attraverso accordi di cooperazione formale come impegni politici o istituzionali;
  • Attività di supporto alle politiche: ossia attività indirizzate allo sviluppo di politiche territoriali, strategie, piani di azione oppure al miglioramento della loro efficienza e coerenza;
  • Attività orientate all’implementazione: ossia attività che portano allo sviluppo di risultati categorizzati come “azioni pilota” o “soluzioni”;
  • Attività di capacity building: che comprendono attività di formazione (es. seminari, visite studio, corsi formativi online, ecc.) e che mirino a migliorare la comprensione, le conoscenze, le abilità e competenze e l’accesso alle informazioni dei soggetti di interesse. Queste attività dovrebbero essere pensate in un’ottica transnazionale e sulla base delle esigenze dei territori considerati;
  • Attività di comunicazione.

Il progetto deve prevedere almeno un’azione pilota a livello locale o regionale e in tutti i casi i progetti devono integrare le attività di comunicazione. In nessun caso il programma supporta progetti di ricerca di base o network puramente accademici.

La scadenza per le candidature è prevista per il 10 dicembre 2024 e il progetto dovrà essere presentato da un consorzio formato da minimo 3 partner provenienti da tre Paesi eleggibili differenti (Stati Membri UE situati nell’area di programma, partner assimilati, Stati Membri UE al di fuori dell’area di programma e Paesi terzi a determinate condizioni), di cui almeno due devono essere situati nell’area di interesse del programma.

La durata del progetto è compresa tra i 12 e i 24 mesi e il budget di progetto dovrebbe non superare gli 800.000 euro (per un massimo finanziabile di €640.000 di fondi FESR). La data di inizio dei progetti è prevista dopo l’estate 2025.

Ulteriori informazioni sono disponibili cliccando qui.

Il 30 maggio scorso è stato pubblicato il settimo report sulla Blue Economy dell’Unione Europea che comprende un’analisi degli aspetti principali, dei trend, dei fattori trainanti e delle prestazioni di questa economia. Il report annuale è a cura del Joint Research Centre (JRC) insieme con la Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura che esaminano l’andamento della Blue Economy in relazione al progresso sostenibile e alle risorse marine e costiere.

Il report è suddiviso in tre sezioni: la prima parte effettua una panoramica generale sul contesto economico in cui si inserisce l’Economia Blu, alla luce anche degli avvenimenti degli ultimi anni e analizzandone i settori di riferimento; il secondo capitolo analizza, punto per punto, i settori stabili e trainanti della Blue Economy, raccontandoci dati e andamenti; la terza sezione affronta la transizione energetica così come l’impatto delle inondazioni costiere nell’Economia Blu, dovute principalmente ai cambiamenti climatici.

I dati presenti nel report si basano sull’analisi dei progressi effettuati sin dal 2009 e si concentrano sugli sviluppi avuti tra il 2020 e il 2021 (in base ai dati Eurostat disponibili). 

1. Panoramica Generale e contesto economico

Nel 2021, il settore dell’Economia Blu ha visto un costante recupero economico rispetto all’impatto della pandemia da Covid-19 che registra una crescita del profitto del 73% rispetto al 2020. Tra i vari settori, due risultano degni di nota grazie al loro andamento: le risorse marine viventi che hanno prodotto un aumento del Surplus Operativo Lordo del 24% rispetto al 2020, e le energie marine rinnovabili (soprattutto energia eolica offshore) che ha visto una crescita significativa del proprio settore (45% rispetto al 2020). Anche il  tasso di occupazione è aumentato all 17% (arrivando a rappresentare l’1,8% del totale della forza lavoro UE). 

Questi dati risultano incoraggianti soprattutto se si guarda agli eventi storici che hanno interessato gli anni 2020/2021. Infatti, il raddoppio dei prezzi del gasolio a uso marittimo, dovuti alla forte instabilità causata dall’invasione russa dell’Ucraina, ha fortemente impattato il settore della pesca. Le grandi perdite avute in questo settore sono state alleviate dalla caduta netta dei prezzi energetici nel 2023 e al declino dell’inflazione, arrivando ad una estrema e veloce moderazione dei prezzi. 

La caduta netti dei prezzi energetici e il declino dell’inflazione, insieme con i finanziamenti e gli strumenti dell’UE  hanno portato alla crescita della Blue Economy e alla creazione di nuovi lavori e nuove opportunità economiche anche nei settori della ricerca e dell’imprenditorialità.

2. I settori economici della Blue Economy

I settori più stabili e in maggiore crescita dell’Economia Blu dell’UE generano all’incirca 171.1 miliardi in Valore Aggiunto Lordo (VAL) e impiegano 3.59 milioni di persone. Tali settori includono le risorse marine viventi, le risorse marine non viventi, l’energia rinnovabile marina, le attività portuali, la costruzione e riparazione navale, i trasporti marittimi e il turismo costiero [Tab.1]. E’ proprio quest’ultimo che detiene le percentuali maggiori del grado di occupazione (54%) e di VAL (29%) della Blue Economy.

Per quel che riguarda le energie marine rinnovabili, l’energia eolica è attualmente l’unica energia rinnovabile marina ad uso commerciale con un’adozione su larga scala nei Paesi UE (coinvolgendo ben 11 Stati Membri) dove la Germania conduce in testa le percentuali di occupazione (76% sul totale) e di VAL (con ben il 62%).

Di grande importanza è anche l’utilizzo di energie marine, della biotecnologia blu e della desalinizzazione che risultano estremamente innovative e offrono una potenziale crescita economica, di crescita lavorativa e di transizione verde.

Secondo l’OCSE, la Biotecnologia Blu è l’applicazione della scienza e della tecnologia agli organismi viventi provenienti da risorse marine, nonché a parti, prodotti e modelli degli stessi, per modificare materiali viventi o non viventi per la produzione di conoscenze, beni e servizi. Questo settore offre una crescita potenziale significativa in Europa grazie alla ricca biodiversità marina, alle risorse sostenibili e agli avanzamenti tecnologici in atto. 

In termini di applicazioni, i settori medici e farmaceutici sono in prima linea nello sviluppo di questo settore sia in Europa che nel mondo. La “scoperta di farmaci” costituirà il 24% del valore del mercato delle biotecnologie blu nell’UE, mentre lo sviluppo di vaccini, la genomica e la bioingegneria contribuiranno ciascuno per il 13% ed, inoltre, contribuiranno maggiormente alla crescita futura di questo settore.

3. Transizione energetica nell’economia blu dell’ue e gli impatti delle inondazioni costiere

Anche l’obiettivo di decarbonizzare i settori dell’Economia Blu sta portando a nuove opportunità di business come, ad esempio, lo sviluppo e utilizzo di tecnologie e combustibili puliti. 

Il trasporto marittimo è uno dei mezzi più efficienti di trasporto e provoca il 13,5% delle emissioni UE nel settore dei trasporti. A livello globale, lo stesso settore è responsabile del 3% delle emissioni di gas serra legate alle attività umane. 

Nel 2024, l’UE ha introdotto il Sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (EU ETS) che permetterà di limitare le emissioni delle navi di grandi dimensioni che trasportano merci e passeggeri, in partenza e in arrivo nei porti dell’Unione Europea, indipendentemente dalla loro bandiera. 

Questo sistema rientra nel pacchetto legislativo della Commissione “Fit for 55”, adottato nel luglio del 2023, che si unisce al Reg. (UE) 2023/1805 del settembre 2023 sull’utilizzo di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo. L’obiettivo è quello di raggiungere l’azzeramento delle emissioni legate al trasporto marittimo mondiale entro il 2050, in linea con l’obiettivo di mantenere il cambiamento climatico al di sotto dell’aumento dei 1,5°C.

Il cambiamento climatico impatta fortemente sulle comunità costiere e di pescatori, infatti, il danno economico dovuto alle inondazioni costiere negli Stati Membri dell’UE è attualmente pari ad 1 miliardo di euro ogni anno e questo dato è in crescita a causa del riscaldamento globale. In questo senso, è dunque necessario agire sull’aumento della protezione costiera che apporterà benefici ampi e crescenti nel lungo periodo. A tal proposito, la Commissione Europea ha organizzato tra il 2022 e il 2023, 10 workshop per promuovere lo scambio sulle soluzioni di adattamento climatico che hanno coinvolto le aree costiere dell’UE maggiormente vulnerabili (Outermost Regions – ORs) e i Paesi e Territori d’Oltremare (OCTs) su tematiche come: la resilienza costiera, l’agricoltura, la biodiversità, la gestione delle risorse idriche e del turismo. In questo modo la Commissione ha pubblicato un compendio di buone pratiche innovative che potrebbero essere replicate.

Il report è interamente consultabile in lingua inglese, collegandosi qui.

Nell’ambito del programma Europa Creativa, è stato aperto un nuovo bando dedicato al Sistema di Monitoraggio della Proprietà Privata.

L’obiettivo del bando è quello di affrontare i principali problemi connessi con la comunicazione di massa che vedono una tendenza sempre maggiore alla concentrazione della proprietà dei media, volendo garantire la loro trasparenza, fornendo un database nazionale contenente le informazioni sulla proprietà dei media e una valutazione sistematica dei quadri giuridici nazionali.

I progetti candidati nell’ambito di questo bando dovrebbero basarsi sui risultati dei progetti pilota passati e dovrebbero mirare ad aggiornare le informazioni sulla proprietà e trasparenza dei media attualmente disponibili nei database pubblici e riguardante la valutazione dei quadri giuridici pertinenti. 

In questo modo, il Sistema di Monitoraggio della Proprietà dei Media dovrebbe rendere consapevoli i cittadini europei e i principali attori del mercato circa i problemi potenziali legati alla proprietà dei media, fornendo informazioni valide per una maggiore comprensione del mercato stesso e informazioni tali da poter identificare i potenziali conflitti di interesse.

La maggiore trasparenza che ne risulterebbe rappresenta uno strumento effettivo per disincentivare e limitare il rischio di interferenza con l’indipendenza editoriali.

Per raggiungere gli obiettivi del bando, le attività ammissibili per progetto saranno:

  1. Controllo e aggiornamento, dove necessario, delle informazioni nei database nazionali pubblici disponibili rispetto ai principali media che formano l’opinione pubblica e gli enti aziendali o individui che li possiedono o controllano;
  2. Per quanto possibile, espandere i database correnti disponibili aggiungendo ulteriori media principali. I candidati sono invitati ad indicare il numero e il tipo di media che intendono aggiungere al database così come i criteri per la loro selezione;
  3. Aggiornamento delle narrazioni contestuali esistenti dell’ambiente del paese specifico e valutazione giuridica dettagliata che si presta all’analisi comparativa;
  4. Aggiornamento dell’analisi degli indicatori di rischio esistenti nel dominio giuridico, economico e tecnico, con un focu sulla proprietà dei media e il loro controllo;
  5. Garantire la diffusione dei risultati attraverso piattaforme online dedicate, eventi di lancio, conferenze stampa e copertura sui social media appropriata. L’utilizzo di database interattivi, mappe e visualizzazione di dati è incoraggiata. I candidati sono invitati a descrivere la loro strategia di disseminazione e i modi per garantire che la piattaforma online che intendono creare  sia facile da usare e accessibile.

I candidati, per essere eleggibili, dovranno essere persone giuridiche (pubbliche o private), come organizzazioni non-profit, università, istituzioni educative, organizzazioni internazionali, centri di ricerca, ed essere situati in uno dei Paesi eleggibili (Stati Membri UE, inclusi Paesi e Territori d’oltremare OCT).

Le proposte progettuali dovranno essere presentate da un consorzio di almeno 2 enti da differenti Paesi eleggibili, entro il 2 agosto 2024 ore 23:59. 

Il progetto dovrà avere una durata compresa tra i 10 e i 12 mesi (estensioni temporali possibili solo se debitamente giustificate e tramite emendamento). Il budget disponibile per questo bando è di € 500.000.

Per ulteriori informazioni e per leggere il bando completo, clicca qui.

È aperto il bando #BeInclusive EU Sports Awards nell’ambito del programma Erasmus+, volto a premiare e dare visibilità ai migliori progetti finalizzati all’inclusione attraverso lo sport, in tre differenti categorie.

Il bando è rivolto a progetti che hanno contribuito alla diffusione di buone pratiche innovative e diffusione di nuove idee mirate all’inclusione di persone con minori opportunità come giovani con background migratorio, minorità etniche, gruppi svantaggiati, persone con disabilità, individui con difficoltà sociali, economiche, educative, persone con problemi di salute o con differenze culturali, nell’ambito delle tre seguenti categorie:

  1. Rompere le Barriere nello Sport a cui corrisponde il #BeInclusive Breaking Barriers Sport Award, rivolto ai progetti sportivi che promuovono l’inclusione, il dialogo e la tolleranza, che enfatizzano i benefici della comprensione reciproca e che mirano alla rimozione degli ostacoli alla partecipazione. Saranno premiate iniziative che incontrano le sfide sociali e supportano gruppi svantaggiati, come minorità etniche, persone con disabilità o giovani vulnerabili;
  2. Promuovere la parità di genere nello Sport a cui corrisponde il #BeInclusive Promoting Gender Equality in Sport Award, rivolto a progetti che promuovono l’empowerment e la partecipazione di donne e ragazze nello sport, celebrando modelli di riferimento che hanno reso la parità di genere una realtà attraverso esempi ispiratori;
  3. Sport per la Pace a cui corrisponde il #BeInclusive Sport for Peace Award per premiare i progetti che utilizzano lo sport come veicolo di promozione della pace e dei valori dell’Unione Europea. Questo premio sarà indirizzato alle iniziative volte alla promozione dell’inclusione dei rifugiati, ad esempio nel contesto della guerra in Ucraina.

Alle tre categorie sarà assegnato, rispettivamente, un premio per il primo classificato (10.000 euro) e per il secondo e terzo posto (2.500 euro ognuno). Il totale del budget per questo bando è di 45.000 euro.

Le candidature devono riferirsi a progetti sportivi già implementati, svolti da Enti giuridici, organizzazioni, autorità pubbliche, le cui attività sono state effettuate all’interno dei Paesi eleggibili, ossia Stati Membri UE, inclusi Paesi e Territori d’oltremare (OCT), Paesi non-UE affiliati al Programma Erasmus+ oppure appartenenti allo Spazio Economico Europeo, oppure Paesi con negoziazioni in corso per un Accordo di Associazione. Le persone fisiche non sono ammissibili.

Il progetto non deve essere necessariamente transnazionale o sostenuto dall’UE.

La scadenza per presentare la propria candidatura è prevista per il giorno 25 settembre 2024 ore 17:00 (orario di Bruxelles).

Una pre-selezione sarà avviata per individuare i migliori 10 progetti per categoria. Le candidature selezionate saranno soggette alla valutazione da parte di una giuria composta da esperti riconosciuti nel campo dello sport e delle attività fisiche. I risultati dei progetti vincitori saranno resi pubblici a marzo 2025.

Per avere maggiori dettagli sui tre Premi previsti clicca qui.

E’ stato lanciato, nell’ambito del Single Market Programme, il nuovo bando sul “Sostegno dell’UE agli stakeholders per migliorare la misurazione dei rifiuti alimentari e per contribuire all’attuazione della prevenzione dello spreco alimentare nelle proprie operazioni e organizzazioni”.

Lo scopo del bando è quello di fornire supporto agli stakeholders nell’intraprendere azioni per affrontare lo spreco alimentare da parte dei consumatori che avviene sia in casa che fuori casa.

Le proposte progettuali dovranno descrivere come l’approccio Target-Measure-Act sarà applicato nei quattro step:

  • Effettuare una diagnosi iniziale dello spreco alimentare per una migliore comprensione dell’entità del problema, identificando gli hotspots che necessitano un’azione specifica. Questo step può basarsi su una diagnosi effettuata in precedenza e deve essere chiaramente descritto nella proposta;
  • Fissare obiettivi di riduzione dei rifiuti alimentari facendo riferimento ad una specifica linea di base;
  • Sviluppare e implementare azioni per affrontare gli hotspots identificati durante la diagnosi iniziale dello spreco alimentare;
  • Realizzare una valutazione finale al termine del progetto per meglio comprendere i risultati raggiunti grazie all’implementazione delle azioni e per tracciare il progresso fatto verso gli obiettivi e i KPI stabiliti. I risultati della valutazione dovranno essere disponibili pubblicamente e accessibili per gli stakeholder chiave.

La sovvenzione coprirà attività di prevenzione contro lo spreco alimentare del consumatore (dentro e fuori casa) come ad esempio:

  • interventi di cambiamento comportamentale (es. suggerimenti per prevenire lo spreco alimentare a livello di consumatori come ad esempio strumenti specifici per le famiglie e per i servizi di ristorazione, programmi di coaching, ecc.);
  • educazione e formazione (es. programmi scolastici, formazione dello staff e azioni nelle mense scolastiche);
  • campagne di sensibilizzazione (es. su scala locale, regionale e nazionale);
  • strumenti e soluzioni di misurazione e di report per prevenire i rifiuti alimentari a livello di consumo (es. applicazioni mobili e altri strumenti di monitoraggio al di là delle autodichiarazioni);
  • studi, reperimento di dati e azioni sperimentali che aumentino le evidenze di base per gli interventi di prevenzione dello spreco alimentare da parte dei consumatori (es. studi di segmentazione del pubblico per adattare e indirizzare al meglio le azioni)

Le azioni proposte dovranno andare oltre la fornitura di informazioni ai consumatori e si dovranno focalizzare sul supporto al cambiamento dei comportamenti del consumatore per la riduzione dei rifiuti alimentari. Possono essere combinate azioni di sensibilizzazione e strumenti e suggerimenti pratici per aiutare il consumatore nella riduzione dello spreco alimentare

Possono partecipare al bando enti giuridici pubblici o privati con personalità giuridica stabilite in uno degli Stati UE o in un Paese non UE tra quelli dell’Associazione dei Paesi e Territori d’Oltremare.

La durata del progetto deve essere compresa tra i 18 e i 24 mesi

Il budget complessivo del bando è di € 4.000.000

I budget di progetto dovrebbero essere compresi tra i 100.000 e i 300.000 mila euro. I costi saranno rimborsati in base al tasso di finanziamento stabilito nel Grant Agreement (50%).

La scadenza del bando è prevista per il  giorno 25 settembre 2024.

Per scoprire ulteriori dettagli, collegati qui.

L’ European Disability Forum (EDF) ha pubblicato il suo “EU Law Enforcement toolkit”.

L’obiettivo di questo kit di strumenti è fornire alle persone con disabilità e alle organizzazioni che le rappresentano una panoramica dei meccanismi di ricorso che possono utilizzare quando sperimentano o identificano una violazione dei loro diritti contenuti nel diritto dell’UE e chiarire quale sia il più appropriato per ogni circostanza.

In particolare, questo kit di strumenti dovrebbe aiutare ad avere una visione d’insieme dei principali meccanismi che è possibile utilizzare per far valere i propri diritti contenuti nella legislazione dell’UE. A tal fine, il toolkit classifica tali meccanismi in due grandi gruppi in base al loro livello (europeo e nazionale) e alla loro natura (giudiziaria e non giudiziaria).

Per ogni gruppo viene fornita una spiegazione generale dei meccanismi disponibili, e viene chiarito quando possono essere utilizzati e quali sono i principali pro e contro.

Per tutti i dettagli collegati qui.

L’Agenzia Italiana per la Gioventù (AIG) ha pubblicato il bando “NEETwork: connessioni creative – Favorire processi di attivazione e inclusione delle giovani generazioni”.

L’obiettivo generale del bando è quello di favorire processi di attivazione e inclusione delle giovani generazioni volti a prevenire possibili situazioni di disagio e malessere, nonché valorizzare percorsi di educazione e formazione finalizzati alla loro occupabilità, promuovendo pari accesso alle opportunità di studio e di lavoro, soprattutto tramite la mobilità europea e favorendo il coinvolgimento dei giovani NEET.

Gli obiettivi specifici sono:

  • Incentivare l’impegno e il protagonismo generazionale attraverso esperienze tra pari, il coinvolgimento della comunità educante, il potenziamento di sinergie territoriali e virtuose di coprogettazione con altri attori della comunità locale, e finalizzate a favorire percorsi di cittadinanza attiva, scambio di esperienze, nonché di diffusione di buone pratiche;
  • Supportare, sebbene non in via esclusiva, proposte progettuali che intervengono su un ambiente caratterizzato da fragilità e vulnerabilità socioeconomica e culturale, capaci di offrire opportunità socializzanti, formative, informative, aggregative, anche nell’ottica di promozione della legalità, della partecipazione responsabile e del benessere generale della comunità di riferimento; Accrescere, attraverso scambi di buone prassi e progetti con altre realtà nazionali e anche internazionali, la comune identità italiana ed europea;
  • Attivare processi di empowerment individuale e collettivo all’interno di una dimensione valoriale che promuova l’inclusione sociale, l’avvio di processi di conoscenza, di condivisione della cultura democratica, della cittadinanza responsabile ed attiva, dello sport come strumento educativo e di benessere psico-fisico, e della prevenzione della povertà educativa;
  • Favorire attività di formazione professionale e di inserimento lavorativo, attraverso percorsi che mirino ad accrescere le competenze trasversali e lo sviluppo delle life skills.

Possono partecipare al bando organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo settore che rientrano nell’ambito delle disposizioni del Codice del terzo settore, attive da almeno tre anni nell’ambito della popolazione giovane e che promuovono attività con e per i giovani di età preferibilmente compresa tra i 16 e i 25 anni, con e per le comunità di riferimento.

La scadenza per partecipare al bando è fissata al 28 giugno 2024.

 

Per ulteriori informazioni collegati al sito ufficiale.