Si è concluso con successo il primo ciclo di laboratori destinati a studenti dagli 8 agli 11 anni della scuola primaria Anna Frank di Montale, dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Castelnuovo Rangone.
I 9 laboratori, condotti da Barbara Grazzini e Andrea Pignatti, hanno permesso ai bambini e alle bambine di mettersi in gioco per identificare e riflettere sui propri valori e sui valori del gruppo, affrontando tematiche legate alla cittadinanza globale, attraverso l’utilizzo e l’adattamento della metodologia LEGO® SERIOUS PLAY®.
I mattoncini lego hanno stimolato la creatività, la libertà di esprimere le proprie idee e le proprie emozioni in modo partecipativo al 100%, hanno inoltre aiutato a capire il valore di ogni individuo ed il valore aggiunto della condivisione e del lavoro di squadra avendo l’opportunità di attivare il pensiero critico del gruppo e sviluppare un approccio al problem solving. Il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® è stato combinato con attività di team building e riflessione che InEuropa stessa ha prodotto in particolare nell’ambito del progetto europeo Just Action, a disposizione gratuitamente di ogni insegnante sul portale del progetto.
Il successo di questa iniziativa confermato dalle insegnanti che hanno seguito con attenzione ogni singolo incontro, sottolinea l’efficacia dell’uso di strumenti ludico-educativi per affrontare tematiche di grande rilevanza sociale e formativa. L’auspicio è che progetti simili possano essere estesi e replicati, contribuendo alla crescita consapevole delle nuove generazioni.
A marzo è prevista la continuazione del percorso con il secondo ciclo di laboratori, che coinvolgeranno gli studenti della scuola primaria Don Milani, ampliando così l’impatto di questa esperienza educativa.
Nell’ambito del programma Erasmus+ (Educazione Scolastica), è ufficialmente iniziato progetto Just Maps: Schools strengthening global citizenship by mapping local communities, e con esso anche il Kick-off Meeting che ha permesso ai partner non solo di conoscersi ma anche di entrare più nel vivo della gestione e implementazione del progetto.
Just Maps coinvolge 9 partner e 3 partner associati di Italia, Kenya, Spagna, Polonia e Irlanda, tra cui 6 scuole. Saranno proprio le scuole le vere protagoniste del progetto, attivando direttamente studenti e studentesse nella realizzazione delle attività progettuali principali. Infatti, l’obiettivo cardine di Just Maps è quello di educare alla cittadinanza globale e rendere alunni e alunne consapevoli del proprio ruolo all’interno della comunità informandosi e, in questo caso, mappando i problemi ambientali, le disuguaglianze, criticità e opportunità di giustizia sociale e la storia dei luoghi e della comunità dove vivono.
Per dare il via alle attività, il Kick-off del progetto è stato organizzato in diverse sessioni online incentrate ad approfondire alcune delle questioni principali del progetto: la gestione amministrativa, la comunicazione e disseminazione del progetto e l’organizzazione del primo Transnational Meeting e della formazione in Irlanda.
Questi step risultano fondamentali e tutti i partner hanno accolto i vari suggerimenti e indicazioni con entusiasmo. In particolare, l’intero team si è concentrato su come utilizzare al meglio gli strumenti di comunicazione per far conoscere e ampliare lo spettro di persone, scuole, stakeholders interessate alle attività ma anche al modo migliore per dare continuità a Just Action: teachers and students towards a sustainable transition, il progetto da cui Just Maps si erige.
Il primo passo del progetto è ora quello di allineare tutti i partner sulla preparazione della prima bozza del Training per docenti che avrà il suo clou in Irlanda a inizio maggio: tutti i partner e gli associati saranno presenti e collaboreranno per sviluppare e lanciare la sperimentazione della metodologia Just Maps. Il Transnational Meeting sarà un’ottima occasione anche per approfondire e stringere forti legami, necessari per lavorare in team al meglio, e per preparare il percorso Just Map finalizzato a sostenere studenti e studentesse nel diventare attori del cambiamento all’interno della propria comunità e a livello internazionale. Nel frattempo, i partner hanno espresso le loro paure, le loro curiosità e cosa li entusiasma di Just Maps.
L’entusiasmo e l’energia si fanno sentire e tutto il team non vede l’ora di scrivere e raccontare questa nuova avventura insieme.
Il progetto e^4 — tools in higher Education for an Embodied & creative Energy Education volge al termine e il 16 e 17 febbraio 2025 tutti i partner si sono incontrati a Valencia, ospiti della Facultat de Magisteri dell’Università di Valencia, per celebrare questi tre anni di lavoro e solida collaborazione e finalizzare i prodotti finali del progetto indirizzati a insegnanti di scuola primaria e secondaria e professori universitari. Sono state 2 giornate di confronto e lavoro intenso, in particolare il secondo giorno abbiamo lavorato fianco a fianco guidati da InEuropa e dal capofila UniBZ, facilitando un confronto utile a tirare le fila dell’esperienza, guidare ogni organizzazione alla finalizzazione delle questioni amministrative e rendicontuali e confrontarsi sulla disseminazione e sostenibilità futura del progetto, oltre a cogliere l’occasione di revisionare i materiali ed il percorso creato sull’ecampus che è ufficialmente disponibile online nella versione finale.
La sostenibilità futura del progetto è stata argomento centrale del nostro incontro, infatti abbiamo definito insieme come integrare il percorso di e^4 all’interno dei curricula delle cinque università partner, in modo che il metodo proposto da e^4 attraverso i materiali prodotti continui ad avere un impatto, integrandosi nei corsi e nelle lezioni dei docenti di Scienze della Formazione sia all’interno dei partner accademici coinvolti che in altri atenei in Europa. In Italia, l’approccio immaginativo è di grande valore all’interno del corso di Didattica della Fisica della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bolzano e all’interno del corso di Biologia del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Il meeting ha inoltre permesso alla partnership di condividere i propri feedback in merito a tutte le fasi del progetto e ai suoi risultati, all’efficacia della collaborazione, evidenziando in modo costruttivo i punti di forza e di debolezza riscontrati.
La giornata si è chiusa con soddisfazione e riconoscenza, grati di aver potuto lavorare insieme in questi anni per rendere le conoscenze scientifiche legate all’energia accessibili e di facile comprensione a tutti, promuovendo un approccio all’insegnamento basato sugli strumenti dell’immaginazione e sulla creatività, offrendo opportunità di apprendimento professionale per i docenti accademici incaricati della formazione degli insegnanti, che a loro volta potranno implementare nelle loro lezioni pratiche di insegnamento-apprendimento questi approcci pedagogici e didattici innovativi.
Tutti i risultati del progetto sono disponibili online nel sito: https://energy4teachers.eu/risorse/
L’11 e il 12 Febbraio 2025 si è tenuto a Monaco di Baviera, il kick-off meeting del progetto GoodFood – Sustainability in Catering Schools, finanziato nell’ambito del programma Erasmus Plus, Vocational Education Training. Il progetto si propone di creare risorse e materiali didattici che aiutino le scuole alberghiere ad integrare il tema della sostenibilità all’interno del curriculum, per favorire lo sviluppo di conoscenze e competenze su salute, ambiente, salute, spreco, etica e cultura in ambito alimentare per futuri cuochi.
GoodFood mira a:
- aiutare gli studenti a sviluppare e integrare abitudini sostenibili nelle loro attività a scuola, nei progetti extrascolastici e sul futuro posto di lavoro
- sostenere gli insegnanti nell’arricchimento del loro curriculum tramite l’approfondimento di temi come l’empowerment, il cambiamento comportamentale e la scelta consapevole, con un approccio critico volto ad affrontare i temi alimentari in maniera olistica
- supportare dirigenti e staff nello sviluppo di strategie e prospettive basate su un sistema alimentare equo e sostenibile, capaci di superare le barriere esistenti e sostenere l’esperienza educativa degli studenti.
All’incontro erano presenti i 4 membri del network internazionale per la sostenibilità Global Action Plan International (già parte del progetto Erasmus+ Foodtalks dedicato alla sostenibilità nel settore della ristorazione ): InEuropa (IT), agado (DE), Global Action Plan Nederland (NL), e Global Action Plan España (ES). Gli altri partner di progetto, le scuole alberghiere Berufsschulzentrum Ansbach-Triesdorf (DE), Ies Escuela De Hosteleria De Leioa (ES), Regionaal Onderwijs Centrum Noordoost-Brabant (NL) e la Fondazione Castello di Padernello (IT), hanno partecipato ad un kick off meeting online il 29 di Gennaio. I due giorni in presenza a Monaco sono stati l’occasione perfetta per rafforzare il coordinamento fra i membri di GAP I, allineandosi e condividendo suggerimenti, dubbi, idee, discutendo di compiti e responsabilità di progetto e gettando le basi per poter cooperare al meglio.
Il meeting, coordinato da agado e Global Action Plan Nederland, si è aperto con una condivisione dei ruoli di ogni partner all’interno del progetto, esplorando i diversi pacchetti di lavoro (Work Packages) e attività, per passare successivamente a lavorare sui punti di forza di ogni partner e sulle competenze delle scuole coinvolte, per comprendere i gap su cui intervenire durante il progetto, i valori che ci guideranno e le metodologie che andremo ad adottare. Il secondo giorno ci siamo concentrati maggiormente sulla parte gestionale, comunicazione e disseminazione e pianificazione dei momenti chiave (come ad esempio l’LTTA nei Paesi Bassi) e programmazione dei prossimi passi.
Siamo pronti ad affrontare i prossimi due anni con entusiasmo e dedizione e queste due giornate lo hanno confermato.
Il 10 dicembre si è svolto l’evento conclusivo del progetto BufalEU, promosso dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna.
Il progetto, nato dall’esigenza di sviluppare una maggiore consapevolezza sulle modalità di diffusione delle fake news e sugli strumenti per contrastarle, ha proposto una metodologia innovativa che, attraverso workshop e attività laboratoriali basati sul modello LEGO® SERIOUS PLAY®, ha favorito lo sviluppo di competenze critiche e di cittadinanza attiva tra gli studenti del Collegio.
Grazie ai workshop, gestiti dai formatori di InEuropa, i ragazzi hanno potuto avere un’idea più chiara delle fake news e dei meccanismi che vi sono alla base, soprattutto al fine di poter reagire alla loro diffusione e generazione.
Inoltre, il progetto ha rappresentato anche un momento di riflessione sull’impatto che le fake news possono avere all’interno dell’Unione Europea e su cosa sta facendo la Commissione in una logica di politiche e di interventi diretti.
L’evento conclusivo, svoltosi presso il Teatro della Fondazione Collegio San Carlo, ha rappresentato un momento di sintesi dei risultati ottenuti e insieme un’occasione di approfondimento sul rapporto tra informazione, tecnologia e cittadinanza europea, in linea con gli obiettivi strategici individuati dal bando regionale “Europa delle cittadine e dei cittadini” e con la Strategia regionale Agenda 2030.
Partirà a Gennaio 2024, con una durata di 24 mesi, il progetto CLYMACT finanziato nell’ambito del bando 2024 Reti di Città del Programma CERV (CERV-2024-CITIZENS-TOWN-NT) e capofilato dall’Unione Reno Galliera.
CLYMACT è il frutto di un percorso di formazione e accompagnamento seguito da InEuropa che ha portato l’Unione Reno Galliera a candidarsi come capofila. Il progetto riunisce 5 autorità locali e un Ong di 5 paesi europei: Italia, Grecia, Spagna, Ungheria e Croazia e mira ad attivare un confronto sulle principali sfide ambientali affrontate in ciascun contesto coinvolto. Gli enti partner e le rispettive comunità locali, in particolare giovani cittadini (18-30 anni), condivideranno pratiche e identificheranno insieme soluzioni comuni in un dibattito transnazionale.
Tra i protagonisti dell’iniziativa non potevano mancare i membri della Global Action Plan International, di cui InEuropa stessa è antenna italiana, rete che funge da catalizzatore globale, condividendo gli approcci, gli strumenti e i programmi sviluppati dalle organizzazioni partner, finalizzati ad affrontare le sfide ambientali e sociali urgenti e promuovere uno stile di vita sostenibile, coinvolgendo le persone come chiave per raggiungere questo obiettivo. Plan de Acción Global in Spagna è la ONG che rappresenterà e coinvolgerà la comunità giovane della Unione di comuni Nerbioi-Ibaizaba nei Paesi Baschi, così come TVE a Budapest affiancherà la città di Zuglo, partner ungherese.
CLYMACT prevede 6 eventi transnazionali in presenza nei Paesi partner (IT, GR, ES, HR, HU), ognuno dei quali affronterà un tema centrale, e 2 eventi online (evento di avvio e di chiusura). I temi saranno: mobilità sostenibile; povertà energetica; povertà alimentare; gestione dei rifiuti urbani con particolare attenzione ai rifiuti alimentari, alla prevenzione dei rifiuti organici e al compostaggio e alle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici in ambito urbano.
Ogni evento coinvolgerà i rappresentanti dei partner e una delegazione di gruppi di giovani (Young Spokespeople) delle città partner che discuteranno e lavoreranno insieme per analizzare i problemi ambientali e sviluppare soluzioni condivise. In ogni paese sono inoltre previste attività locali, condotte dai gruppi di giovani, con scuole e associazioni volte a trasferire i risultati del progetto e dare seguito al dibattito a livello locale.
I risultati attesi da CLYMACT saranno:
>la creazione di una rete di città europee sensibili e disposte a dialogare con i giovani per lo sviluppo di politiche sostenibili
>il trasferimento e la diffusione di buone pratiche come risultato dello scambio europeo, integrando anche suggerimenti e iniziative in un’agenda di lavoro che sarà adottata dai Comuni
>una maggiore consapevolezza del clima da parte dei giovani cittadini e il loro impegno nell’advocacy e nell’attivismo a lungo termine e una maggiore comprensione dei meccanismi decisionali locali.
Il 12 dicembre si è tenuto, presso la Sala Ex-consiglio della Provincia di Forlì-Cesena, a Forlì, l’evento di restituzione del progetto “FOCE: Formare e sviluppare le competenze del territorio di Forlì-Cesena sui Fondi Europei”.
L’incontro è stato l’occasione per discutere del bando per la promozione della cittadinanza europea della Regione Emilia-Romagna e soprattutto per raccontare il percorso del progetto FOCE, realizzato dalla provincia di Forlì-Cesena nell’ambito di tale bando.
La conferenza è stata aperta da Milena Garavini della provincia di Forlì e Cesena che ha sottolineato l’importanza di questo progetto per fare rete tra gli attori del territorio; di seguito la dirigente Caterina Brancaleoni ha sottolineato l’importanza del bando per la promozione della cittadinanza europea allo scopo di avvicinare il territorio della regione alle opportunità europee, una iniziativa che continuerà ma che potrà subire modifiche per il prossimo triennio alla luce anche per l’ insediamento della nuova commissione europea. Successivamente Elena Lotti, referente dell’Ufficio Europa della Provincia di Forlì-Cesena, ha presentato la struttura del progetto FOCE sottolineando l’alto numero di partecipanti al progetto da parte degli enti del territorio.
Andrea Pignatti di InEuropa ha presentato il percorso svolto, evidenziando come i diversi momenti realizzati fossero in diretto collegamento con il corretto processo di progettazione. Un percorso che ha consentito di realizzare un mappa strategica dei progetti rispetto ai finanziamenti europei e regionali e tre draft di progetti, realizzati dai tre gruppi tematico-territoriali.
L’evento si è concluso con una breve tavola rotonda in cui sono state raccolte riflessioni e prospettive future dei partecipanti, tutte indirizzate ad una continuazione di questa esperienza che è stata molto gradita e partecipata.
Si è concluso il 5 dicembre a Modena presso la Polisportiva di Modena Est, il Progetto PARTECIPA relativo alla riqualificazione del Parco del Laghetto di Modena Est, sostenuto dal Comune di Modena.
Il progetto è stato coordinato dalla cooperativa Coopattiva in partnership con l’associazione Pianeta, la Polisportiva di Modena Est, il Comitato dei Cittadini di Modena Est.
InEuropa ha seguito il progetto fin dalla fase di elaborazione e candidatura ed è stata coinvolta nella implementazione dello stesso seguendo tutte le fasi e gestendo l’indagine mirata a raccogliere i punti di vista e le proposte dei cittadini e degli stakeholder locali, ricoprendo un ruolo importante di supporto ed implementazione del percorso partecipativo.
La serata ha visto la partecipazione del Comune di Modena nella presenza dell’Assessore ai Lavori pubblici, Edilizia, Infrastrutture e Reti, Mobilità, Sicurezza del Territorio Giulio Guerzoni che ha raccontato gli interventi svolti presso il Parco e altre iniziative che verranno realizzate in futuro. Oltre ai saluti dei membri del partenariato, è stato presentato un video dell’intera esperienza.
Infine, InEuropa ha illustrato tutte le tappe del percorso partecipativo che ha coordinato a partire dall’inaugurazione del progetto il 4 Marzo, sino alla chiusura del progetto. Si è trattato di un percorso che ha visto coinvolti cittadini, bambini/e, ragazzi/e e gli stakeholder della zona attraverso varie modalità di coinvolgimento quali questionari, world caffè e laboratori con LEGO® SERIOUS PLAY®.
Sono state coinvolte oltre 200 persone che hanno permesso di elaborare e proporre una serie di raccomandazioni relative alla governance, alle infrastrutture, alle attività e alla comunicazione da implementare presso il Parco del Laghetto utili a legittimare le azioni proposte e ad accompagnare il Comune di Modena nella sfida di riqualificazione dell’area per il futuro.
Sabato 7 Dicembre 2024 si è svolto, presso la Fondazione Castello di Padernello, il workshop “La crisi climatica nelle zone rurali”, parte del progetto SURF – Sustainable Rural Future. Abbiamo lavorato con 12 membri della comunità locale provenienti da diversi contesti: da rappresentanti di associazioni locali (Legambiente, Strade Basse, Condotta TerreAcque Bresciane di Slow Food, Fondazione Castello di Padernello), a membri delle amministrazioni pubbliche e agricoltori locali.
Dopo una prima introduzione al progetto SURF e ai suoi obiettivi, abbiamo brevemente approfondito alcune delle nozioni principali dell’adattamento al cambiamento climatico, in particolare i concetti di mitigazione e adattamento, considerate due facce complementari della stessa medaglia, le componenti del quadro dei rischi (minacce, esposizione, vulnerabilità), la capacità di adattamento e il maladattamento.
Siamo poi entrati nel pieno dell’attività del workshop, dove i partecipanti, suddivisi in tre gruppi, hanno lavorato insieme con specifico riferimento alla Bassa Bresciana, per identificare rischi, elementi prevalentemente esposti alle minacce climatiche e specifiche vulnerabilità sia in termini di sensibilità che di capacità di adattamento.
I diversi background dei partecipanti hanno contribuito a costruire una visione multiprospettica dei rischi e delle vulnerabilità dell’area della Bassa Bresciana, così come delle possibili conseguenze di questi pericoli. Tra i rischi con maggiore probabilità di accadere troviamo: aumento delle temperature, ondate di calore e periodi di siccità e una diminuzione delle risorse idriche, aumenti della frequenza di forti tempeste, episodi di piogge torrenziali e inondazioni, comparsa di specie invasive e aumento di infestazioni di parassiti e zoonosi. Un elemento importante emerso è che i rischi legati al cambiamento climatico non sono solo ambientali, ma anche sociali quali la disgregazione sociale. Tra le conseguenze, sia sociali che ambientali, invece abbiamo: perdita della biodiversità, aumento dei costi sociali, desertificazione, incremento di malattie, deterioramento infrastrutturale, riduzione dei capi bestiame e cambiamento delle colture agricole, declinate ognuna poi sulle specificità del territorio bresciano oggetto del lavoro.
Questo processo ha aiutato a mettere in luce anche le capacità di adattamento già esistenti nel territorio, iniziative valide (già attive o che sono state attivate ma poi non sono riuscite a trovare un seguito) che possono fungere da punto di partenza per lo sviluppo di future nuove ed efficaci strategie di adattamento. E’ inoltre emerso come molte delle competenze e metodologie locali del passato possano essere una chiave per adattarsi efficacemente alle sfide climatiche del presente.
È stata una mattinata di grande successo e arricchimento, dove è emersa in maniera chiara la necessità di replicare l’attività con altre persone e in diversi ambiti, in particolare coinvolgendo i tecnici delle amministrazioni comunali, gli studenti delle scuole superiori e la cittadinanza locale.