Si è tenuto il 15 di dicembre l’evento di presentazione dei risultati del progetto FoodTalks

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Si è tenuto il 15 di dicembre l’evento di presentazione dei risultati del progetto FoodTalks, un importante incontro per parlare di ristorazione sostenibile. FoodTalks è un progetto europeo gestito da diverse organizzazioni internazionali membri del Global Action Plan
(GAP I) il cui scopo è quello di affrontare la sfida del cambiamento di comportamenti coinvolgendo le persone in percorsi formativi informali mirati a stimolare lo sviluppo di azioni che permettano di creare un ambiente più sostenibile a casa, sul luogo di lavoro, in comunità. 

Foodtalks mette in atto l’approccio GAP I, costruendo un percorso personalizzabile che mette in relazione le scelte di chi opera nel campo della ristorazione con le scelte della clientela. Foodtalks ha prodotto e mette a disposizione linee guida e strumenti per accrescere la sensibilità e conoscenza degli attori che operano nel campo della ristorazione, e sollecitare scelte orientate alla sostenibilità alimentare. Scopo dell’incontro è stato quello di presentare i risultati del progetto e di creare sinergie con altre iniziative in essere nel campo della ristorazione e della sostenibilità. 

L’evento si è aperto con i saluti e l’introduzione di Barbara Grazzini (InEuropa srl), referente del progetto in Italia, che ha introdotto l’iniziativa ed il suo stretto e concreto collegamento con gli obiettivi di sviluppo globale dell’Agenda 2030, rispetto alle 4 aree di impatto in cui interviene Foodtalks: Cibo e Salute, Cibo e Spreco, Cibo e Ambiente e Cibo ed Etica, rispondendo quindi alla strategia del Green Deal europeo con particolare riferimento al piano “Farm to Fork” verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. 

Vivien Fuhr, di agado in Germania, coordinatrice dell’intero progetto a livello internazionale, ha permesso di approfondire gli step del progetto, le aree di impatto e le risorse messe a disposizione.  

Molto interessanti le esperienze concrete e virtuose già messe in atto nella Regione Marche dalla Confcommercio e dal Consorzio Modena a Tavola. 

Nello specifico, il Direttore Generale di Confcommercio di Pesaro e Urbino, Amerigo Varotti, ha presentato le numerose iniziative del territorio della “cucina dialettale per la sostenibilità”, dall’utilizzo di prodotti locali da parte dei ristoratori che in rete promuovono una cucina sana e locale, agli Itinerari della bellezza, che vedono coinvolti 16 comuni in un percorso enogastronomico e non solo, orientato a promuovere un approccio slow e teso a valorizzare a 360gradi le risorse del territorio. 

Stefano Corghi, Presidente del Consorzio Modena a Tavola, ha offerto un prezioso contributo all’incontro, raccontando i diversi progetti che il Consorzio sta realizzando, legati alla valorizzazione dei prodotti del nostro territorio e al non spreco, dando una seconda possibilità al “non finito” nel piatto, in collaborazione con il cliente, e toccando il tema della cultura del buon cibo, del benessere legato alla buona alimentazione. Inoltre, Corghi ha sottolineato il potere che il Cuoco ha, in quanto è la figura chiave che sceglie e crea dei trend che si autoalimentano, valorizzando i prodotti del territorio. Rappresenta un vero e proprio influencer per il cambiamento della mentalità e del pensiero delle persone; il ruolo del cuoco è importante in un percorso verso la sostenibilità. 

Il progetto Foodtalks, infatti, tiene conto di questo aspetto, lavorando sulle persone chiave che operano nel ristorante o in mensa, a partire dalla direzione, dalla cucina, fino alla sala. Il progetto, nel suo approccio personalizzabile, integra queste iniziative e fornisce nuovi spunti e punti di vista, toccando tutti gli aspetti legati allo sviluppo di una cultura della sostenibilità nel cibo.

L’evento si è concluso con la presentazione della piattaforma FoodTalks, attraverso la quale è possibile registrarsi e attivare il percorso, personalizzando la scelta su tematiche chiave di interesse, o seguendo la linearità degli step proposti. A partecipare all’evento una serie di organizzazioni che hanno apportato il loro contributo nella discussione finale: dall’Università di Modena e Reggio Emilia, al presidio Slow Food della Fondazione Castello di Padernello, alla Regione Emilia-Romagna, che hanno arricchito l’incontro con i loro contributi.