A pochi giorni dalla fine del periodo di transizione della Brexit che segna l’uscita ufficiale del Regno Unito dall’Unione Europea (1° gennaio 2021), il Creative Europe Desk britannico ha pubblicato alcuni aggiornamenti sulle prospettive dei finanziamenti per le organizzazioni culturali e creative del paese.
Il Regno Unito infatti non parteciperà a Europa creativa 2021-2027, in partenza indicativamente nella primavera del prossimo anno. Come stabilito dall’Accordo di recesso firmato con l’UE lo scorso febbraio, però, ciò non influirà sui progetti finanziati dal programma attuale (in vigore dal 2014 al 2020), i quali continueranno a ricevere le sovvenzioni per la loro intera durata, anche dopo il 1° gennaio 2021.
Il governo britannico ha recentemente confermato l’avvio di un Global Screen Fund nazionale a partire da aprile 2021, per sostenere i contenuti cinematografici indipendenti nel mercato internazionale. Il Fondo riceverà un finanziamento pari a 7 milioni di sterline per il primo anno pilota. Ulteriori dettagli devono essere annunciati.
Al momento non è prevista un’alternativa nazionale al sottoprogramma “Cultura” di Europa Creativa, ma il governo continuerà a esaminare le esigenze del settore. I vincoli finanziari dovuti alla pandemia hanno avuto un impatto diretto sulle decisioni nella Spending Review. A partire da luglio, quando è stato annunciato il Cultural Recovery Fund, il governo britannico ha messo a disposizione 1,57 miliardi di sterline per sostenere le organizzazioni culturali britanniche in risposta alla crisi da Covid-19.
Il Creative Europe Desk UK continuerà a offrire sostegno all’accesso alle opportunità esistenti da qui sino alla fine del programma attuale. L’ufficio chiuderà il 31 marzo 2021.
Un dato importante è che i creativi britannici potranno partecipare al bando i-Portunus per la mobilità di artisti, traduttori, musicisti e architetti.
Per quanto riguarda il sottoprogramma “MEDIA” di Europa Creativa, le opportunità sono ormai esaurite e le future scadenze rientreranno nell’ambito del nuovo programma, al quale il Regno Unito non potrà più partecipare direttamente.