Il 10 novembre 2020, la presidenza tedesca del Consiglio dell’UE e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico nel corso di una sessione di colloqui volti a garantire il consenso del Parlamento al prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027.
L’accordo è importantissimo per sbloccare lo stallo dei negoziati in corso dall’estate e per garantire la finalizzazione di tutti i nuovi programmi di finanziamento che dovranno partire nel 2021.
Il bilancio per il prossimo settennio quindi ammonta a un pacchetto di 1.824,3 miliardi di euro:
- 1.074,3 miliardi di euro previsti dal regolare budget europeo
- 750 miliardi di euro provenienti dallo strumento temporaneo di ripresa dalla pandemia Next Generation EU.
Il pacchetto politico concordato comprende:
- un rafforzamento mirato dei programmi UE di 15 miliardi di euro attraverso mezzi aggiuntivi (12,5 miliardi di euro) e riallocazioni (2,5 miliardi di euro), nel rispetto dei massimali di spesa stabiliti nelle conclusioni del Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020
- maggiore flessibilità per consentire all’UE di rispondere ad esigenze impreviste
- maggiore coinvolgimento dell’autorità di bilancio nel controllo delle entrate nell’ambito di Next Generation EU
- impegno più ambizioso rispetto a biodiversità, clima e questioni di genere
- una tabella di marcia verso l’introduzione di nuove risorse proprie.
Il risultato raggiunto è particolarmente importante se si pensa che permetterà di aumentare il budget di programmi chiave quali:
- Horizon Europe per la Ricerca & Innovazione: +4 miliardi di euro
- Erasmus Plus per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport: +2,2 miliardi di euro
- EU4Health per il rafforzamento dei sistemi sanitari: +3,4 miliardi di euro
Inoltre, il programma Europa Creativa avrà un budget del 50% superiore rispetto a quello del periodo 2014-2020 (2,2 miliardi di euro rispetto a 1,46), risorse preziose per sostenere il settore culturale e creativo duramente colpito dagli effetti della pandemia.
L’accordo sarà ora presentato agli Stati membri per l’approvazione insieme agli altri elementi del quadro finanziario pluriennale, compreso il regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione, su cui la presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento hanno raggiunto un accordo provvisorio il 5 novembre.
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