L’Eurostat ha pubblicato l’edizione 2020 del report “Sustainable development in the European Union” che monitora l’avanzamento dello sviluppo sostenibile dell’UE.
Lo studio analizza il progresso verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) nel territorio europeo negli ultimi cinque anni. Gli obiettivi, previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU, tengono conto delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale e ambientale.
I dati raccolti da Eurostat mostrano che, in media, l’Europa ha compiuto miglioramenti verso il raggiungimento di molti obiettivi. Per esempio, fino al 2019 ha fatto significativi passi avanti nel rafforzamento della propria governance, nella tutela della salute dei cittadini e nella lotta alla povertà. Il progresso verso alcuni SDG è stato più veloce rispetto ad altri, mentre per alcuni obiettivi la situazione risulta invariata o addirittura peggiorata. E’ il caso, ad esempio, della parità di genere o dell’azione per il clima, ambiti in cui negli ultimi cinque anni ci si è allontanati dagli obiettivi prefissati.
Scendendo più nel dettaglio, l’Unione ha compiuto grandi progressi nello sviluppo di una comunità pacifica e inclusiva e di una governance efficace (SDG 16), come dimostrano il calo della criminalità e il rafforzamento delle istituzioni. Si è inoltre registrato un aumento della fiducia dei cittadini verso gli organi europei. Progressi significativi, ma più lenti, si sono verificati nella lotta contro la povertà (SDG 1), soprattutto in merito ai problemi abitativi e legati all’assistenza medico-sanitaria dei cittadini. L’Europa si è impegnata particolarmente nel garantire una vita sana e nel promuovere il benessere di tutte le fasce d’età, come dimostrato dagli indicatori dell’SDG 3. Il perfezionamento di questi obiettivi ha contribuito allo sviluppo di città e comunità sostenibili, inclusive e sicure (SDG 11). Si sono riscontrati miglioramenti significativi anche nella promozione di una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile e di un lavoro dignitoso per tutti (SDG 8). Nonostante l’impegno per un’agricoltura più sostenibile (SDG 2), non si è ridotto l’impatto ambientale del settore.
La situazione relativa all’SDG 17 Partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile, all’SGD 9 sull’Innovazione e a quello sull’Istruzione (SDG 4) risulta pressoché statica, data da trend oscillanti nel corso del periodo monitorato.
Lo scenario non è positivo per i trasporti e la mobilità sostenibile, data anche la mancata diminuzione di emissioni di CO2 prevista entro il 2021. Gli SDG riguardanti la sostenibilità ambientale, in effetti, mostrano un miglioramento lento o inesistente negli ultimi cinque anni. Lo sviluppo di sistemi energetici economici, affidabili e sostenibili (SDG 7) si è parzialmente bloccato, come anche la promozione di modelli di produzione e consumo sostenibili (SDG 12). Allarmante è l’assenza di avanzamenti nella lotta contro i cambiamenti climatici (SDG 13): al contrario, si assiste a un leggero aumento delle emissioni tra il 2014 e il 2017.
Un lento progresso si delinea per la riduzione delle disuguaglianze (SDG 10) che registra un divario crescente tra cittadini europei ed extra-europei rispetto a povertà e lavoro. Benché per l’SDG 15 Ecosistema terrestre si registrino dati promettenti, come l’aumento di aree protette dalla rete di Natura 2000, fenomeni come l’impermeabilizzazione del suolo impattano negativamente su habitat ed ecosistemi.
Nell’ambito dell’uguaglianza di genere (SDG 5) gli indicatori mostrano dati per lo più sfavorevoli. Si riscontrano piccoli miglioramenti per ciò che concerne lo stipendio delle lavoratrici e la presenza di donne in posizioni dirigenziali, tuttavia cresce il divario di genere nell’istruzione e nella partecipazione sul mercato del lavoro.
A causa dell’insufficienza di dati sulla gestione sostenibile delle risorse idriche e servizi igienico-sanitari (SDG 6) e la conservazione di oceani, mari e risorse marine (SDG 14) non è possibile fare una valutazione attendibile degli ultimi cinque anni. I dati disponibili per l’SDG 6 indicano però un’immagine piuttosto ottimista, sebbene in alcune realtà regionali e locali si riscontrino ancora gravi problemi. Per l’SDG 14, si delinea un quadro positivo per l’Atlantico nord-orientale, mentre non è possibile fare una simile affermazione per il Mar Mediterraneo o il Mar Nero, per cui non sono presenti dati solidi. Si riscontra purtroppo un aumento di acidificazione delle acque dovuto all’assorbimento di CO2.
Leggi e scarica il report completo.
Si ringraziano le studentesse Greta Casetti e Ilaria Francesca Consonni della Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli di Milano per la traduzione e rielaborazione del testo per questo articolo.