I rifiuti organici sono composti da tutte quelle sostanze di origine vegetale o animale (residui di cucina, scarti di potatura del verde pubblico e privato ecc.) che giornalmente occupano circa un terzo dei rifiuti solidi urbani.
Sulla base dei dati del Rapporto Ispra 2018 rielaborati dal Consorzio Italiano Compostatori, la frazione più importante della differenziata nel nostro paese è rappresentata proprio dall’organico, con una percentuale pari al 40.3% di tutte le raccolte.
I rifiuti organici costituiscono una buona fonte per la produzione di energia rinnovabile. A questo proposito vogliamo parlarvi di un’iniziativa importante, a livello italiano, il cui evento conclusivo si è tenuto a Firenze il 15 febbraio 2019.
Si tratta del progetto Bio2Energy, del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Firenze, che ha la finalità di trasformare i rifiuti organici in energia rinnovabile.
I ricercatori hanno spiegato che si tratta di un modello per il trattamento dei rifiuti in grado di produrre biometano e bioidrogeno dalla sinergia tra materiale organico (proveniente dalla raccolta differenziata) e fanghi di depurazione (provenienti da impianti di depurazione dell’acqua), attraverso un processo che si definisce di codigestione anaerobica: in assenza di ossigeno si ottiene la degradazione del materiale organico e la produzione di biogas.
I residui di questo processo, hanno inoltre illustrato i ricercatori, possono essere utilizzati come fertilizzanti naturali, in contrapposizione a quelli chimici, per l’agricoltura.
Il progetto rappresenta un vero e proprio esempio di economia circolare, con la quale ci si riferisce ad un sistema economico che è in grado di rigenerarsi da solo.
La maggior parte dei rifiuti, possono essere riciclati e trasformati, bisogna solo avere cura e attenzione!
Lo sanno bene i nostri Esploratori dell’Acqua, che sviluppano ogni giorno nuove idee per garantire la sostenibilità delle risorse!
Siete curiosi delle loro attività? Venite a trovarci su waterexplorer!