Fiumi e mari sempre più a rischio: facciamo appello a tutti gli esploratori dell’acqua per aiutarci nella missione di tutela delle acque del pianeta!
La mancata o inadeguata depurazione delle acque reflue, i rifuti delle attività industriali ed agricole, sono tra i principali fattori dell’inquinamento idrico.
A questo dobbiamo aggiungere anche lo sfruttamento disordinato del territorio e la mancanza di attenzione e cura nei confronti della salute dell’acqua.
In base alle utlimi indagini, lo stato dei fiumi italiani è in molti casi critico: un campione su cinque ha una qualità scarsa o pessima. Un quarto delle acque sotterranee ha qualità scadente, per cause antropiche: tra i principali contaminanti troviamo i nitrati, sostanze presenti nei fertilizzanti. È ancora l’eccessivo uso di fertilizzanti la causa della frequente eutrofizzazionedei laghi: la crescita smodata della flora acquatica che stravolge l’equilibrio naturale degli specchi d’acqua. Quanto ai mari, oltre alle sostanze portate dai fiumi, l’inquinamento è dovuto prevalentemente al petrolio e ai suoi derivati, che in grandi quantità viaggiano per nave. Incidenti, scarichi, pulizia di cisterne in mare aperto portano nel Mediterraneo, ad esempio, 100-150 mila tonnellate di idrocarburi ogni anno: nel Mare nostrum è presente la quantità di catrame pelagico media più alta del mondo, dieci volte quella dei mari del Giappone, 50 volte quella Golfo del Messico.
Non possiamo restare a guardare! Dobbiamo agire, iniziando dal cambiamento dei piccoli comportamenti!
Il programma Water Explorer offre a tutti gli studenti dagli 8 ai 14 anni, la possibilità di entrare in azione e diventare protagonisti del cambiamento!
Scoprite di più su www.waterexplorer.org/italia. La partecipazione è completamente gratuita!