Terremoto: solidarietà UE, i fondi europei copriranno la ricostruzione

2401

La Commissione europea ha annunciato ieri l’erogazione di una prima tranche di aiuti dell’ammontare di 30 milioni di euro a valere sul Fondo di solidarietà dell’UE (FSUE) e ha proposto di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione nell’ambito di programmi dei fondi strutturali.

Anche la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia sarà sostenuta dai fondi europei diventando così, nelle parole del presidente Juncker, “un simbolo duraturo della solidarietà dell’UE e della capacità di riprendersi del popolo italiano”.

La Commissione procederà quindi secondo due modalità di aiuto tramite i fondi UE. La prima è appunto erogazione della prima parte di aiuti a titolo del FSUE nei prossimi sette giorni. Questo primo versamento di 30 milioni di euro costituisce l’importo più alto che possa essere versato come anticipo. Dalla creazione del FSUE nel 2002, l’Italia ne è stata la maggiore beneficiaria, con 1,3 miliardi di euro mobilitati.

Nel frattempo la Commissione sta valutando la richiesta dell’Italia e, una volta che le autorità italiane avranno concluso la valutazione dei danni causati dal terremoto di ottobre, proporrà un importo definitivo dell’aiuto per l’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio.

La seconda modalità è un tasso di cofinanziamento dell’UE fino al 100 % per le operazioni di ricostruzione in seguito a catastrofi naturali.

La Commissione ha proposto di modificare il regolamento relativo alla politica di coesione per il periodo 2014-2020 e di introdurre la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Questa nuova proposta integrerebbe il sostegno del Fondo di solidarietà dell’UE e permetterebbe di risparmiare risorse nazionali. Nel quadro di questa misura eccezionale, le operazioni di ricostruzione potrebbero essere finanziate direttamente subito dopo una catastrofe.

La proposta deve ora ricevere il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio.

Oltre alla possibilità di modificare i programmi della politica di coesione per reindirizzare parti dei finanziamenti a interventi post-terremoto, la Commissione è anche disponibile a mobilitare le competenze tecniche e gli strumenti del Centro comune di ricerca, che può fornire, per esempio, servizi di scansione e mappatura laser 3D per i progetti di ricostruzione.

Subito dopo i terremoti del 24 agosto e del 27 ottobre la Commissione ha offerto assistenza a breve termine attraverso il servizio dell’UE di gestione delle emergenze Copernicus.

Una volta terminate le consultazioni con le autorità nazionali la Commissione annuncerà infine come saranno investiti i fondi extra della politica di coesione che l’Italia riceverà, per un ammontare di 1,6 miliardi di euro. Questo importo è il risultato del riesame delle dotazioni della politica di coesione per tenere conto degli effetti della crisi.

La Commissione ha già annunciato che sarebbe favorevole a devolvere parte dell’importo per coprire i danni causati dai terremoti, oltre a finanziare progetti volti a far fronte alla sfida della migrazione, lottare contro la disoccupazione giovanile e creare posti di lavoro e crescita mediante investimenti strategici.

Fonte: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-4095_it.htm